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Pace tra Emiliano e Stefano: c’è l’intesa in vista del voto. Per l’ex del Pd pronta la candidatura alle europee

Scoppia la pace fra il governatore Michele Emiliano e l’ex senatore del Pd Dario Stefano. L’“armistizio” è stato firmato nell’ufficio del presidente pugliese a Bari, dove Stefano s’è recato dopo un lungo e paziente lavoro diplomatico portato avanti dall’ex senatore Michele Boccardi, attuale coordinatore del movimento Con.

I due leader hanno chiacchierato per oltre un’ora e mezza chiarendo sostanzialmente le loro reciproche antipatie politiche. Pur inseriti entrambi nel centrosinistra, infatti, Emiliano e Stefano hanno alle spalle rapporti tesi e feroci contrapposizioni sin dal 2015, quando si scontrarono alle primarie del centrosinistra per eleggere il successore di Nichi Vendola. Emiliano vinse la consultazione ai gazebo, ma da allora scoppiò la guerra con il senatore che approdò in Parlamento sotto il simbolo vendoliano di Sinistra e Libertà (Sel) prima di accasarsi al Nazareno. Gli ultimi otto anni sono stati un susseguirsi di scontri e sgambetti a distanza, culminati il 5 agosto 2021 con l’autosospensione di Stefano dal Pd in aperta polemica con il sostegno del governatore a Pippi Mellone, sindaco uscente di Nardò ricandidatosi alle elezioni comunali del 2021 e riconfermato con il 74% dei voti, dai più ritenuto un esponente di estrema destra per il suo passato in Azione giovani e contrapposto al candidato sindaco sostenuto dai dem Carlo Falangone. Il 5 maggio 2022, dopo un chiarimento con il segretario nazionale del Pd Enrico Letta, l’ex assessore all’Agricoltura della giunta Vendola tornò a svolgere a pieno titolo le funzioni di dirigente locale e nazionale del partito, salvo poi, il successivo 14 agosto, annunciare l’uscita dalla compagine dem in polemica con la linea politica adottata dai vertici e continuare a fare politica con il movimento “La Puglia in più”. L’anno scorso Stefano non è stato ricandidato alle politiche dal Pd, un boccone amaro che ha inasprito la critica nei confronti dello stesso Pd, di Emiliano, ma anche dell’intero mondo dem salentino: il deputato Claudio Stefanazzi, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone e il sindaco di Lecce Carlo Salvemini.

L’altro giorno, invece la riconciliazione con il presidente regionale ha aperto di fatto una nuova fase politica. Stefano ha assicurato il suo appoggio al candidato sindaco del centrosinistra alle comunali a Lecce nel 2024. S’è parlato anche di un ingresso nel movimento Con in vista della creazione di una lista civica nazionale in predicato di correre alle Europee del 2024 con Stefano che potrebbe ricevere il ruolo di capolista. In alternativa, una candidatura alle politiche del 2027 sempre con lo stesso simbolo civico nazionale che Emiliano e Con stanno “spingendo” dalla Puglia.

Il ritorno a casa di Stefano, tuttavia, ha aperto una serie di sospetti e malumori nello stesso Pd e nell’area civica emiliana che ora devono fare i conti con un altro pezzo da novanta della politica pugliese a caccia di una “sistemazione”.

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