È «tecnicamente inapplicabile» e «politicamente inopportuna» la norma sulle nomine di competenza del presidente della Regione Puglia. Su questo punto c’è stata la piena convergenza dei consiglieri del gruppo del Partito democratico a conclusione della riunione che si è svolta oggi e a cui ha partecipato anche il governatore Michele Emiliano, smentendo di aver denunciato la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone.
L’incontro dei consiglieri era stato convocato per discutere dell’emendamento per la trasparenza sulle nomine – presentato dalla consigliera del Movimento 5 stelle Antonella Laricchia e votato durante il Consiglio sul Bilancio – inizialmente bocciato e poi reinserito con una correzione fatta dall’Ufficio di Presidenza a seguito di un’istruttoria. Questo aveva indotto il 31 dicembre scorso il governatore Emiliano a promulgare la legge ma a presentare un esposto alla Procura, per un’eventuale ipotesi di reato di falso.
Oggi durante l’incontro il chiarimento tra Emiliano e Capone. «Entrambi – si legge in una nota del Pd – hanno anche ribadito che il confronto dialettico dei giorni passati non ha intaccato la collaborazione istituzionale; piuttosto, l’avvenuto chiarimento ha rafforzato l’unanime volontà del gruppo di procedere alla modifica della legge».
Nei prossimi giorni ci sarà un vertice di maggioranza, per valutare una proposta da portare in Consiglio per superare l’emendamento della consigliera Laricchia. Tra le ipotesi emerse anche nell’incontro una soluzione definita “modello Bari” con la creazione di un elenco, come fatto dall’amministrazione del sindaco Vito Leccese, da dove attingere per le nomine.
Il presidente del gruppo del Pd, Paolo Campo, e il segretario regionale del Pd, Domenico De Santis, «si faranno promotori dell’organizzazione di una riunione con i gruppi e i partiti di maggioranza con l’intento – conclude la nota del Pd – di individuare il più efficace percorso di modifica della legge».
La replica di Antonella Laricchia
«La norma sulle nomine è un passo avanti verso la trasparenza», replica la consigliera regionale del Movimento 5 stelle, Antonella Laricchia, in un post pubblicato sui propri canali social e rivolgendosi direttamente alla segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. «Parte della sinistra, M5s, M5s 2050 e destra l’hanno votata e sono pronti a sostenerla ancora in Aula, possibile che solo il PD sia contro la trasparenza?», chiede invitando la segretaria dem a «far sentire forte la tua voce, contro i cacicchi locali con cui stai combattendo da tempo, che preferiscono mantenere il loro potere piuttosto che tutelare i diritti dei cittadini».
La norma, spiega Laricchia, «al contrario di quanto sostenuto dal Pd regionale, non è né inapplicabile né inopportuna e porta maggiore trasparenza e partecipazione nel sistema decisionale della
Regione» e afferma che «sostenere che questa norma “riporta sotto il controllo della politica” è paradossale, considerando che lo scopo è proprio quello di bilanciare il potere decisionale con maggiore partecipazione e controllo. Non possiamo dimenticare che la politica deve essere al servizio dei cittadini e non degli interessi di pochi».
Infine Laricchia assicura: «Difenderò questa norma con determinazione, perché credo fermamente che trasparenza e meritocrazia siano principi non negoziabili per una Regione più giusta e più equa».