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Natale, in Puglia vince la tradizione: cena della vigilia a base di pesce. In media 3 ore per prepararla

È corsa ai fornelli per la vigilia e il pranzo di Natale: saranno in media 3 le ore trascorse a cucinare le pietanze più gettonate della tradizione pugliese.

È quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, che nei mercati dei contadini di Campagna Amica ha registrato un aumento degli acquisti del 30% dell’olio extravergine di oliva sia per la cucina che per i regali gastronomici, del 25% del vino, del 35% delle farine, del 71% del pesce e del 25% della carne.

Proprio durante le festività natalizie, tra vigilia e San Silvestro, si registra il picco massimo dei consumi di pesce che è di circa 30 chilogrammi pro capite all’anno, superando la media europea (25 kg) e quella mondiale (20 kg).

La classifica delle principali produzioni ittiche vede in testa le alici, seguite da sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, vongole, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli.

Sulle tavole natalizie, dice Coldiretti Puglia, il pesce a miglio 0 è ampiamente rappresentato, con varietà come alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie. Una ridotta minoranza, rispettivamente l’11% e il 14%, proporrà anche ostriche e caviale, grazie anche alla crescita della produzione Made in Italy. Basti dire che le esportazioni di caviale nel 2023 sono state pari a quasi 22 milioni di euro in valore.

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