Parole cariche di odio e minacce pubblicate sul profilo Instagram del presidente della Regione, Michele Emiliano. “Faremo saltare in aria te e quella Regione di m…” è il contenuto di uno dei messaggi privati ricevuti da un account anonimo, che accompagna le frasi con insulti come “nazista” e “sionista”.
L’intimidazione
Un attacco inquietante, avvenuto pochi giorni dopo la decisione, senza precedenti tra i governatori italiani, di interrompere ufficialmente i rapporti istituzionali con il governo israeliano, come forma di protesta contro la politica di Tel Aviv nella Striscia di Gaza.
Il governatore ha denunciato l’accaduto in Questura, consegnando gli screenshot dei messaggi ricevuti tra lunedì e martedì della scorsa settimana. Il caso è ora in mano alla Digos e alla Polizia postale, che stanno lavorando per risalire all’identità dell’autore e valutarne la reale pericolosità.
Intanto, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica potrebbe esaminare a breve la vicenda, valutando l’adozione di eventuali misure di protezione.
Il dibattito
«Non è la prima volta che ricevo minacce. Per anni sono stato nel mirino della Sacra Corona Unita a causa della mia attività antimafia – commenta Emiliano – ma oggi sono colpito dal fatto che una scelta politica e umanitaria abbia provocato una tale reazione violenta da parte di sostenitori estremisti dell’attuale governo Netanyahu».
La scelta del governatore pugliese ha suscitato un acceso dibattito nazionale. «Non abbiamo nulla contro il popolo israeliano – chiarisce Emiliano – che rispettiamo profondamente. Il nostro dissenso è rivolto esclusivamente all’esecutivo Netanyahu e alle sue politiche. Quello che accade a Gaza è una tragedia umanitaria che non può lasciarci indifferenti. Chi tenta di far passare ogni critica come antisemitismo o sostegno al terrorismo sbaglia e alimenta la confusione».
Emiliano ricorda anche il terribile attentato del 7 ottobre 2023, in cui hanno perso la vita oltre mille persone, condannando ogni forma di terrorismo e invitando a distinguere tra la difesa dei diritti del popolo palestinese e il sostegno ad Hamas. «È proprio questa distinzione – sottolinea – che dobbiamo difendere, contro chi cerca di confondere le acque».
Nessun passo indietro
Il presidente fa sapere di voler procedere con determinazione: «Non ci fermeremo. La nostra è una lotta civile, non violenta. E continueremo a chiedere pace, giustizia e coesistenza tra due popoli che hanno diritto di vivere sulla stessa terra, con sicurezza e dignità. Le minacce non ci intimidiscono, semmai confermano che siamo sulla strada giusta».
Al presidente pugliese hanno manifestato solidarietà i parlamentari e il Pd pugliese: «Le parole d’odio e le intimidazioni che hanno preso di mira il presidente Emiliano sono un segnale allarmante della degenerazione del confronto pubblico al quale rispondiamo con fermezza e la forza della democrazia».