Milano, Sala omaggia Trani e ricorda il nonno: «Tanta empatia. Siamo tutti pugliesi» |L’intervista

Il legame tra la città di Milano e la Puglia è molto più che simbolico o nostalgico. Si tratta di una realtà su cui il sindaco di Milano Beppe Sala continua a costruire con costanza ed attenzione. La connessione tra i due territori infatti, è basata su un terreno di scelte comuni e di opportunità, ma anche sul desiderio di esaltare le radici e la storia personale di ognuno.

Se si pensa che Milano è la terza città per popolazione pugliese, dopo Bari e Taranto, è facile comprendere quanto sia importante lavorare per far sì che Milano sia sempre più radicata nel Paese non solo come modello da imitare ma soprattutto come “amico vicino”, come Sala ha detto quando ha incontrato Decaro e Salvemini i suoi colleghi di Bari e Lecce. E’ stato a loro che ha detto «Sapere che ho con me la comunità pugliese mi dà una fiducia straordinaria»

La prima domanda è necessaria. Quanto è importante in un momento storico come quello che stiamo vivendo che Nord e Sud lavorino insieme?

«È fondamentale, ovviamente. La ripresa dopo la crisi alimentata dalla pandemia e l’attuale instabilità internazionale non possono prescindere da una risposta unitaria del Paese. E ciò significa che, anche a livello di amministrazioni locali, dobbiamo fare rete e fare squadra. I Sindaci sono il primo interlocutore della popolazione, la prima interfaccia di fronte ai problemi. Credo che il nostro compito, ora più che mai, sia quello di condividere soluzioni a problemi che in misura differente riguardano tutti».

La seconda è interessata. Tempo fa lei ha pubblicato una sua foto su Instagram scherzando su un famoso detto barese: “Se Milano avesse il mare, sarebbe una piccola Bari”. Lo sa che i baresi non vedono l’ora di ringraziarla di persona? Magari a Bari…

«Sono lusingato… e mi farebbe piacere. La Puglia è una bellissima regione e Bari una splendida città. Comunque, è vero: a Milano i pugliesi sono una comunità numericamente importanti e sono così vivaci che con loro si attiva un’empatia così forte che ci fa sentire tutti un po’ pugliesi».

Invece a Milano, in quante e quanti della comunità pugliese hanno risposto positivamente al suo post?

«Non saprei… è passato del tempo. Avevo scritto il post in dialetto (con traduzione), la lingua che parla al cuore delle persone, che riporta alle origini. Non ricordo quanto fosse stato apprezzato.  Volevo essere ironico. Credo di esserci riuscito».

Che rapporto ha con la comunità pugliese che vive nella sua città? 

«Un rapporto meraviglioso. Lo dico con grande sincerità. L’Associazione Pugliesi a Milano è molto attiva e mi invita alle iniziative che promuove. Purtroppo non sempre riesco a partecipare, ma il fatto che pensino a me, anche solo invitandomi, mi fa piacere».

I pugliesi a Milano appartengono a generazioni diverse che hanno avuto ruoli differenti nella crescita della sua città. Ha ricordi o aneddoti in particolare da condividere?

«Una piccola cosa personale. Mio nonno che continuava a chiamare l’osteria dove giocava a carte con gli amici “il trani”. In effetto a Milano così le chiamavano, in omaggio alla città di Trani».

Proprio dal capoluogo lombardo è nato uno slogan che continua a fare ancora oggi il giro del mondo: “La Puglia è uno stato d’animo”. Lei cosa pensa della Puglia? Ed infine, cosa augura alla Puglia?

«Penso che la Puglia sia una regione ricca di risorse e capacità, che ha dimostrato di saper fronteggiare situazioni complesse e che non ha mai perso il sorriso. Auguro alla Puglia di trovare stimoli sempre nuovi e di saper creare più occasioni di crescita per i giovani, perché possa essere apprezzata a 360 gradi. Perché Puglia è mare, è pizzica, è storia, è tradizioni, è cultura, ed è molto altro ancora».

Se L’Edicola del Sud dedicasse uno spazio fisso ai pugliesi a Milano sarebbe per lei una buona idea?

«Non ho dubbi: sarebbe un’ottima idea».

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