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Metalmeccanici in Puglia, si riaprono le trattative sul nuovo contratto

Si è concluso con un’apertura tra sindacati e associazioni datoriali, l’incontro tenutosi ieri nella sede del ministero del Lavoro tra i sindacati dei metalmeccanici e le associazioni Federmeccanica e Assital. Inizialmente Fim, Fiom e Uilm avevano parlato di “indisponibilità” di Federmeccanica e Assistal ribadendo al contempo la volontà a discutere “senza pregiudiziali”. Federmeccanica e Assistal a loro volta hanno colto una novità, ovvero “la disponibilità del Sindacato a discutere di tutto senza nessuna pregiudiziale”, facendo sapere che “se questo sarà confermato Federmeccanica non si sottrarrà al confronto con l’obiettivo di rinnovare il Contratto collettivo nazionale a condizioni compatibili per tutte le imprese nel rispetto delle regole”.

Lo scenario

La svolta arriva dopo che nella giornata di venerdì allo sciopero proclamato dalle sigle sindacali ha aderito circa il 75% dei lavoratori del settore, con alcuni stabilimenti come quello della Bosch di Bari che hanno toccato addirittura il 90%. Dalla Puglia, in totale, si sono dati appuntamento nel capoluogo per manifestare in piazza oltre 2mila persone. Si riaccendono così le speranze per il settore metalmeccanico che nel Tacco d’Italia conta oltre 50mila addetti. Ma i problemi sono ancora molti: complessivamente in task force regionale ci sono 40 tavoli di crisi che coinvolgono direttamente circa 30mila lavoratori. Tra le principali spicca, senza nessuna sorpresa l’ex Ilva di Taranto. Ma a destare preoccupazioni ci sono anche la vertenza aperta per Leonardo a Grottaglie e quello di Versalis a Brindisi. Recentemente nel barese è tornata alta anche la preoccupazione per Magneti-Marelli dopo che in Usa l’azienda ha avviato le procedure per il fallimento e facendo temere ripercussioni anche sullo stabilimento della zona industriale del capoluogo.

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