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Manovra, Decaro attacca il governo: «Dà piena attuazione all’autonomia differenziata e condanna il Sud»

Dal Governo «non arriverà un euro in più per colmare i divari tra Nord e Sud, condannando i territori più deboli a restare prigionieri della spesa storica». Lo afferma l’eurodeputato del Partito democratico Antonio Decaro, candidato presidente della coalizione progressista alle elezioni regionali in Puglia, commentando la manovra finanziaria.

Decaro, in particolare, fa riferimento agli «articoli che riguardano i livelli essenziali delle prestazioni in materia di assistenza, sanità e istruzione (dal 123 al 128)» in cui, dice il candidato governatore della Puglia, «è scritto chiaramente che i Lep devono essere garantiti nei limiti delle risorse già disponibili».

L’europarlamentare del Pd evidenzia che la manovra finanziaria, «è lo strumento più fedele per comprendere la visione e le intenzioni di un governo» e, «da una prima lettura», emerge «un disegno preciso» che sarebbe quello di «dare piena attuazione all’autonomia differenziata, rivelandone finalmente il vero obiettivo: non una riforma per rendere il Paese più efficiente, ma un modo per cancellare ogni intervento perequativo a favore dei territori e delle regioni più povere».

Decaro ricorda che «la Corte Costituzionale aveva chiesto trasparenza e rigore nella definizione dei Lep» e «il Governo risponde fingendo che siano già stati raggiunti, inserendo maggiori compiti non finanziati per gli enti locali e le regioni ed aggravando ulteriormente il disegno originario dell’autonomia differenziata».

L’ex sindaco di Bari rivolge un «appello a tutte le forze politiche e ai parlamentari del Sud: questa non può essere una battaglia di parte – afferma -. Dobbiamo opporci insieme a un progetto che condanna il Mezzogiorno a un futuro di povertà e diseguaglianza. Dobbiamo difendere il principio perequativo secondo cui chi ha storicamente di meno deve avere di più. Perché tutti gli italiani, ovunque nascano, devono avere le stesse opportunità e gli stessi diritti. Il Sud non ha bisogno di un governo amico. Ha bisogno di un governo giusto», conclude.

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