È un susseguirsi di avvisi e assemblee. La vigilia dello sciopero del 10 gennaio si consuma tra documenti di richiamo per gli utenti sui disagi e la mancanza di servizi e riunioni sindacali per pianificare le attività di protesta che si svolgeranno in varie pugliesi, bloccando di fatto il trasporto pubblico nella regione.
Quello di domani è solo il primo atto di una serie di scioperi programmati nel mese di gennaio che lasciano presagire un anno caldo dal punto di vista sindacale e delle vertenze contrattuali.
La prospettiva
Il primo mese dell’anno si preannuncia «molto difficile» per viaggiatori e pendolari, chiamati a fare i conti con una lunga lista di scioperi nei settori dei trasporti pubblici, aerei e ferroviari, ma non sono i soli settori interessati dall’ondata di protesta sindacale, molte delle quali programmate dalle organizzazioni di base. Scioperano anche la scuola e agitazioni sono previste anche nella sanità.
Insomma, le giornate di gennaio saranno da bollino nero. Si comincia domani con lo sciopero nazionale nei trasporti con adesione che si preannunciato massicce, tanto da sconsigliare di mettersi in viaggio. Disagi che si replicheranno il 21 gennaio con il coinvolgimento di diverse categorie del trasporto pubblico e privato a livello nazionale.
Le agitazioni
Come detto, domani è la prima data da segnare in calendario, quando sono previsti ben due scioperi. Quello che riguarda anche i viaggiatori pugliesi è stato indetto a livello nazionale da Faisa-Confail. Il personale delle aziende di trasporto pubblico locale si fermerà per 4 ore con modalità che sono state comunicate nelle varie regioni.
Nel Tacco d’Italia le aziende di trasporto hanno comunicato che l’astensione dal lavoro riguarderà la fascia oraria compresa tra le 8.30 e le 12.30, con i servizi minimi garantiti individuati nella fascia oraria 4.40-8.30 e 12.30-14.30.
Neanche il tempo di riprendersi che si deve fare i conti con l’altra agitazione indetta il 21 gennaio, giorno cruciale a livello locale. In Puglia sono previste astensioni dal lavoro per 4 ore – organizzate dai sindacati confederali e da Faisa-Confail – del personale delle Ferrovie Sud Est operante nelle province di Bari, Taranto e Lecce.
È di 3 ore invece la protesta dell’azienda di trasporto pubblico locale di Lecce per un’agitazione indetta da Uilt-Uil. Altra agitazione riguarderà Bari e provincia, dove diverse aziende di trasporto locale, tra cui Ferrovie Appulo Lucane, Paolo Scoppio e Figlio autolinee e Sabato Viaggi, aderiranno a uno sciopero sincronizzato di 4 ore, dalle 15.40 alle 19.39, coordinato da vari sindacati.
Proteste sono previste anche per i lavoratori del settore aerospazio, difesa e sicurezza dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto e la conseguente proclamazione di 8 ore di sciopero.
La dichiarazione
Dopo sette incontri non ci sono stati riscontri alle richieste dei lavoratori del settore metalmeccanico «nonostante l’adesione di oltre il 98% dei lavoratori alla piattaforma, dalla controparte si è presentata una contropiattaforma che rappresenta un’anomalia nelle relazioni sindacali» afferma Paolo Villasmunta, segretario generale Fiom Bari, che aggiunge «le nostre proposte andavano anche incontro alle difficoltà del settore dell’automotive e alla crisi produttiva dell’industria, ma sono rimaste sostanzialmente inascoltate.
Molti lavoratori in cassa integrazione aderiranno allo sciopero con ulteriori conseguenze sulle loro buste paga. Il loro è un atto di coraggio che non può passare inosservato ai vertici di Federmeccanica».