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Loizzo nuovo presidente del Parco dell’Alta Murgia, insorge il Pd: «Bulimia di potere della destra»

Nicola Loizzo, esponente meloniano ed ex coordinatore di Fratelli d'Italia ad Altamura, è il nuovo presidente del Parco nazionale dell'Alta Murgia. Succede a Francesco Tarantini ed è stato nominato dal ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. La sua nomina, però, non è andata giù a diversi rappresentanti dei comuni che ricadono nel territorio del Parco, che…
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Nicola Loizzo, esponente meloniano ed ex coordinatore di Fratelli d’Italia ad Altamura, è il nuovo presidente del Parco nazionale dell’Alta Murgia. Succede a Francesco Tarantini ed è stato nominato dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.

La sua nomina, però, non è andata giù a diversi rappresentanti dei comuni che ricadono nel territorio del Parco, che comprende le province di Bari e della Bat, compresi quelli che fanno riferimento al centrodestra.

Insorgono anche i deputati pugliesi del Partito democratico – Ubaldo Pagano, Marco Lacarra e Claudio Stefanazzi – che in una nota parlano di «ennesima prova della bulimia di potere della destra».

Gli onorevoli dem sottolineano che «contro il parere dei territori, contro i risultati evidenti portati a casa da Tarantini, contro la richiesta degli stessi sindaci di Fratelli d’Italia di riconfermare l’ex presidente, il sottosegretario Gemmato [a cui Loizzo sarebbe vicino, ndr] mette le mani anche su questa poltrona, favorendo la nomina di un soggetto che nulla ha a che vedere con la gestione di un monumento naturale come l’Alta Murgia».

Pagano, Lacarra e Stefanazzi evidenziano che «non sono bastate le petizioni pubbliche, le firme, i messaggi e le richieste esplicite per chiedere al Governo di lasciare continuare a Francesco Tarantini l’ottimo lavoro fatto in questi anni» ma «ha prevalso come sempre accade con questo esecutivo, un interesse più forte: piazzare gli amici degli amici nei posti che contano, senza alcun riguardo per le competenze e le esperienze richieste dal ruolo. Questa nomina – concludono i dem – è un piccolo antipasto di ciò che potrebbe succedere in Puglia con un’amministrazione di centrodestra. Una prospettiva che, per fortuna, i cittadini pugliesi respingeranno con forza anche alle prossime elezioni regionali, come ormai fanno ininterrottamente da 20 anni».

Sulla questione interviene anche il segretario regionale del Pd Puglia, Domenico De Santis, che parla di «una forzatura politica che calpesta ogni principio di condivisione democratica e istituzionale».

Per l’esponente dem pugliese «è inaccettabile che un ente di questa importanza venga affidato con decisioni imposte dall’alto, senza alcun confronto con la Regione Puglia e con i sindaci che compongono la comunità del Parco», la cui gestione, sottolinea, «richiede conoscenza, esperienza e radicamento sul territorio, non accordi di palazzo. Non può essere un premio di partito a scavalcare le norme di condivisione con gli enti locali previsto per legge».

Il Partito democratico della Puglia “respinge” «questa logica spartitoria e rivendichiamo con forza il diritto delle istituzioni locali di essere coinvolte nelle scelte che riguardano il futuro di un’area strategica per la tutela ambientale, per lo slow tourism e per la sostenibilità ambientale» e chiede «al governo di fermarsi e di restituire dignità e trasparenza a un ente che appartiene ai cittadini, ricostruendo un leale rapporto di condivisione tra istituzioni».

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