L’influenza del clima sull’agricoltura. Coldiretti Puglia: «Persi 200 mln di quintali di cibo in 5 anni»

«Negli ultimi 5 anni a causa degli eventi catastrofali sono andati persi in Puglia 200 milioni di quintali di cibo. Serve una stretta sugli strumenti innovativi, sia di investimento che di agricoltura digitale. Necessario per tutelare prodotti agricoli e agroalimentari e reddito delle imprese, dopo che in 10 è andato perso il 30% delle aziende agricole in Puglia che però sono divenute più grandi e maggiormente performanti». Così Coldiretti Puglia, sulla base del 7° Censimento dell’agricoltura e della stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura dell’Istat.

L’agricoltura sconta lo scotto degli alti costi di produzione, del clima pazzo, della concorrenza sleale. Uno scenario aggravato degli effetti del conflitto in Ucraina. I rincari energetici hanno fatto aumentare i costi di produzione delle aziende agricole con un impatto devastante sui bilanci, ma anche sulla spesa dei consumatori.

Secondo i dati Istat dal 2010 al 2020 le aziende agricole sono passate da 271.754 a 191.430 in Puglia, regione più agricola d’Italia con 1,3 milioni di ettari coltivati. Ha resistito alla crisi nel 2022 con un saldo positivo tra aperture e chiusure di 546 imprese agricole (+0,7%) nonostante l’aumento sensibile dei prezzi dei prodotti acquistati (+23,6%) con balzi che riguardano i fertilizzanti (+63,4%), i prodotti energetici (+49,7%) e gli alimenti per animali (+25,1%).

Intanto, cresce del 31% in un anno il fatturato dell’agricoltura 4.0 che fra droni, robot, satelliti e controlli da remoto supera i 2 miliardi di euro di investimenti per salvare i raccolti anche contro gli effetti del meteo pazzo fra siccità e maltempo.

«Una situazione climatica difficile che rischia di diventare strutturale e che – spiega Coldiretti Puglia – impone agli agricoltori un approccio innovativo al lavoro in azienda con soluzioni 4.0 che riescano ad ottimizzare le risorse disponibili».

Centraline meteo a rilevamento continuo sono collegate al satellite per monitorare l’umidità dei terreni e la distribuzione dell’acqua. Sistemi hi tech per la distribuzione mirata dei fertilizzanti posizionati solo dove servono e in condizioni meteo climatiche ottimali per la massina resa. Si utilizzano attrezzature di precision farming per velocizzare le lavorazioni e salvare i raccolti in situazioni di emergenza.

«Non è un caso che il 65% degli investimenti – continua Coldiretti – riguardi proprio macchinari a tecnologia avanzata come la guida Gps e sistemi di monitoraggio e controllo delle lavorazioni e delle superfici interessate». Nell’ambito del Pnrr Coldiretti ha presentato tra l’altro progetti di filiera per investimenti nel settore alimentare. Dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura sono più di 50 le proposte e migliaia gli agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti.

«Un impegno che – conclude Coldiretti – ha l’obiettivo di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali».

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