“Guardami negli occhi, non c’è il buio dei silenzi. Prendi il tuo coraggio e le lacrime dei santi. Siamo quella luce di tutti i buchi neri, le parole del futuro e la fede dei sinceri“. Comincia così “Libera“, il brano musicale composto dagli artisti pugliesi Bungaro e Raffaele Casarano per celebrare i 30 anni dalla nascita dell’associazione fondata da don Luigi Ciotti. La canzone è prodotta con il sostegno della Fondazione antimafia sociale “Stefano Fumarulo” della Regione Puglia.
“Libera”, accompagnato da un videoclip girato e montato da Massimiliano Mammarella, diffuso in queste ore attraverso le pagine social dell’associazione, trasforma in musica l’impegno di Libera nel contrasto non repressivo alla criminalità organizzata e nella costruzione di una cultura pubblica di legalità.
Il brano è stato presentato stamattina in Regione Puglia alla presenza dei due musicisti e di Viviana Matrangola (assessora alla Cultura e alla Legalità), Paola Romano (assessora alle Culture del Comune di Bari), Nicola Grasso (assessore alla Legalità del Comune di Bari), Annatonia Margiotta (sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni, Antimafia sociale della Regione Puglia) e Marialuisa Pantaleo Fumarulo (presidente onoraria della Fondazione antimafia sociale “Stefano Fumarulo”). Presenti, per Libera, il coordinatore regionale don Angelo Cassano e la componente del Comitato etico nazionale Tilde Montinaro.
La canzone suonata per la prima volta a Trapani per la manifestazione di Libera
“Libera”, ha raccontato Bungaro, è stata suonata per la prima volta a Trapani, durante la trentesima Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di mafia, che ricorre il 21 marzo. C’erano 50mila persone.
Il brano, ha aggiunto Raffaele Casarano, «è nato dalle emozioni suscitate dal pensiero di Libera e di don Luigi Ciotti, che abbiamo cercato di trasferire in suono».
La canzone, ha spiegato, «racconta la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la legalità».
L’incontro di oggi è stato l’occasione per raccontare i traguardi raggiunti da Libera nel corso di questi primi 30 anni di impegno sociale. Un impegno nato il 25 marzo del 1995 e realizzato, giorno dopo giorno, insieme a una rete di istituzioni, associazioni, scuole, diocesi, parrocchie, gruppi scout e cittadini organizzati su tutto il territorio nazionale e in un network mondiale che raccoglie organizzazioni di 35 paesi d’Europa, Africa e America Latina.
L’impegno della Puglia nell’antimafia sociale
«Quella avviata 30 anni fa da don Ciotti è stata un’autentica rivoluzione civile che ha cambiato il nostro modo di concepire l’antimafia sociale», ha affermato Matrangola, sottolineando che «grazie a Libera abbiamo capito che non bastava combattere le mafie nelle aule dei tribunali e attraverso le strategie repressive, e che occorreva una risposta culturale e sociale proveniente dal basso, dai cittadini, dalle parrocchie e dalle scuole. Libera è stata ed è quella risposta».
La Regione Puglia, in ambito di antimafia sociale, anche con il supporto di Libera, «sta continuando a fare la sua parte attraverso una strategia integrata che prevede azioni di contrasto alle diseguaglianze, nelle quali la criminalità organizzata può insinuarsi, e interventi di rafforzamento delle reti di antimafia sociale, con iniziative rivolte a studenti, cittadini, associazioni e amministratori», ha concluso Matrangola annunciando che «è di prossima pubblicazione il bando sul riuso sociale dei beni confiscati, con 11 milioni messi a disposizione dei Comuni per riscattare gli spazi un tempo simbolo del potere mafioso sui territori».