È finita alla vigilia dell’Epifania, il 5 gennaio scorso, la cassa integrazione ordinaria (la seconda tranche che era cominciata a metà novembre per un massimo di 931 addetti a rotazione) nello stabilimento Leonardo di Grottaglie. La misura, al momento, non è stata prorogata. Inoltre, dallo stabilimento di Foggia, che come Grottaglie appartiene alla stessa divisione di Aerostrutture, sono rientrati 20 montatori che nell’altro sito aziendale stavano lavorando sul programma Airbus.
Questi due segnali sembrerebbero un ritorno alla normalità dopo mesi complicati ma solo il 14 gennaio si potrà capire se effettivamente è così, oppure si è trattato di una tregua momentanea.
Martedì prossimo, infatti, è in programma a Roma l’incontro tra Leonardo e sindacati nazionali nell’ambito dell’Osservatorio strategico e lì si riprenderà il filo di tutte le questioni lasciate in sospeso nel 2024.
Intanto a Grottaglie per ora non c’è più la cassa. L’azienda non l’ha rinnovata e in una comunicazione al personale, firmata dal responsabile delle Risorse umane, ha scritto che «nel periodo dal 7 al 17 gennaio 2015 le risorse non programmate in attività lavorativa, in coerenza con la comunicazione ricevuta dai rispettivi responsabili di ente/officina/reparto, fruiranno sino ad un massimo di 5 giorni di permessi annui retribuiti ai sensi del vigente contratto nazionale di lavoro». Sono quindi compensati con i permessi i giorni di inattività per coloro che non hanno da lavorare.
Va tenuto presente che lo stabilimento di Grottaglie marcia sempre a passo ridotto, cioè con un solo turno di lavoro. Sino al 17 gennaio, quindi, una copertura è stata trovata. Inizialmente la cassa doveva durare fino a metà febbraio, ma i sindacati hanno chiesto e ottenuto dall’azienda di accorciarla per accelerare la verifica sui nuovi programmi che Leonardo si è impegnata a portare a Grottaglie.
