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Legge anti-sindaci in Puglia, c’è intesa per la modifica. “Melina” sulla riduzione dei consiglieri

È slittato il vertice di maggioranza che avrebbe dovuto ratificare l’accordo per modificare la legge elettorale pugliese. La questione è stata affrontata nella conferenza dei capigruppo con il centrosinistra che ha provato a sondare gli umori delle minoranze. Il centrodestra, però, s’è detto indisponibile a cambiare in corsa la legge elettorale a eccezione della norma anti-sindaci.

La maggioranza

L’intesa del centrosinistra, invece, era stata siglata nei giorni scorsi, seppur informalmente, da Pd, Azione e civici sulla base di due punti cardine. Il Pd, in dettaglio, ha chiesto e ottenuto la correzione della legge anti-sindaci con una riduzione da sei a due mesi per le dimissioni dei primi cittadini che vogliono candidarsi alle regionali. In aggiunta il gruppo dem ha chiesto la modifica della legge sulla parità di genere in favore delle donne: una postilla che punta a cancellare i candidati delle liste che superano la rappresentanza massima consentita (60-40%) fra i due sessi. Ciò in sostituzione della sanzione precedente che cancellava automaticamente i partiti non in regola con la percentuale. In cambio Azione e civici incasserebbero la riduzione della soglia di sbarramento da calcolare sui voti complessivi dei partiti e non su quelli dei candidati governatori. E, ancora, il consigliere supplente che consente di sostituire il consigliere nominato in Giunta con il primo dei non eletti, fino a un massimo di otto, ma con la novità dell’invarianza di spesa. Le risorse per recuperare i 3 milioni necessari per gli stipendi verrebbero prelevate dai costi della politica e non dalle tasche dei cittadini. Per esempio i rimborsi annuali ai gruppi politici con 52 mila euro a consigliere previsti. O in alternativa dalle spese di rappresentanza sostenute dall’ufficio di presidenza.

Il summit

Ieri il consigliere regionale Ruggero Mennea ha illustrato la bozza di accordo, ma il capogruppo dem Paolo Campo ha stoppato la discussione rinviando il tema all’esame della maggioranza. Alla fine sono state stabilite le date dei prossimi Consigli regionali. Il primo si terrà il 17 giugno per discutere leggine e mozioni, il secondo una settimana più tardi e cioè il 24. Quest’ultima seduta sarà dedicata al disegno di legge per ridurre da 50 a 40 i seggi del Consiglio regionale della Puglia a seguito della riduzione del numero degli abitanti. Altro tema caldo che ieri ha registrato un forte dissenso fra maggioranza e opposizione. Solo il Pd ha provato a difendere la linea del governatore Michele Emiliano che ha deciso di adeguarsi alla norma nazionale del 2012 che riduce gli eletti in funzione del calo degli abitanti: una tesi giuridica sconfessata in commissione riforme dal professor Enrico Follieri secondo il quale la Puglia s’è già adeguata nel 2012 tagliando da 70 a 50 consiglieri oltre che tagliare vitalizi e Tfm. Da qui la scelta di convocare altri due costituzionalisti in commissione prima di discutere e, nel caso, votare il disegno di legge taglia eletti il prossimo 27 giugno. Il tutto in attesa della norma statale che “sterilizzerà” il taglio, ora all’esame del Parlamento.

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