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Legambiente, 376 eventi meteo estremi nel 2025: Puglia tra le regioni più colpite

Il 2025 è stato un anno segnato anche dall’emergenza ormai cronica della siccità. Ad essere più colpito soprattutto il Sud Italia, in particolare il Nord della Sardegna, la Puglia e la Sicilia. In particolare, in Sardegna nella Nurra le aziende agricole sono state costrette a rinunciare a molte colture, compromettendo la produzione alimentare e generando forti ripercussioni economiche. Drammatica la situazione per gli allevamenti, con gli animali che hanno rischiato di restare senz’acqua per abbeverarsi visto il prosciugamento dei pozzi. Le aziende del settore sono state costrette ad acquistare l’acqua a costi insostenibili.

A settembre, in Sicilia, i 12 sindaci del comprensorio irriguo di Ribera (Ribera, Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Caltabellotta, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Cianciana, Montallegro, Lucca Sicula, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula) hanno chiesto la terza irrigazione di soccorso, per provare a salvare le coltivazioni, in particolare dei frutteti di qualità della zona, dalle arance alle pesche. In Puglia, la Giunta comunale di San Severo (FG) ha deliberato la richiesta di dichiarazione di stato di calamità naturale a causa della prolungata siccità e delle alte temperature che hanno colpito tutta la Capitanata. Caldo record in Europa: Altro alert rosso le alte temperature. Secondo i recenti dati del Copernicus Climate Change Service è praticamente certo che il 2025 sarà il secondo anno più caldo mai registrato, a pari merito con il 2023, dietro solo al 2024.

Secondo il set di dati analizzati (ERA5), è probabile che la temperatura media globale per il periodo 2023-2025 superi 1,5°C, il che rappresenterebbe la prima media triennale a registrare il superamento del limite stabilito dagli Accordi di Parigi. In Europa il caldo record ha segnato l’intera estate. Secondo uno studio condotto da Imperial College London e London School of Hygiene & Tropical Medicine, il cambiamento climatico ha intensificato le temperature estive in tutto il continente europeo e causato 16.500 decessi in più rispetto a un’estate “normale” senza aumento delle temperature causato dalle attività umane.

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