Avevamo lasciato i nostri lettori con una domanda in sospeso, raccolta dalla gente comune nei bar di Bari: come reagirà il governatore uscente, Michele Emiliano, dopo l’irrigidimento dei rapporti con il suo possibile successore, Antonio Decaro? Si servirà della classica «mossa del cavallo» per liberarsi dal giogo o ingoierà l’isolamento dichiarandosi sconfitto? La risposta non ha tardato ad arrivare.
È noto che Emiliano ha deciso di non parlare con la stampa dei suoi piani, né delle sue azioni. Qualche fugace apparizione in tv, durante le quali non le ha mandate a dire, ma con garbo. Ha scelto sempre di tenere un profilo basso ma, a quanto sembra, di agire silenziosamente nel concreto.
Un primo segnale è dato, ad esempio, dalla delibera di giunta n. 1154 del’8 agosto scorso con la quale ha cambiato del tutto il modello organizzativo delle sezioni di Dipartimento per procedere all’affidamento e alla proroga degli incarichi di direzione delle stesse sezioni.
Una cosa complicata a spiegarsi, che può confondere le idee a chi legge entrando nel dettaglio, ma che – nella sostanza – vuol dire che con questo provvedimento Emiliano si è assicurato la possibilità di rinominare o prorogare tutti i direttori di sezione del Dipartimento Salute che fanno funzionare la macchina regionale e che sono quelli che di fatto prendono le decisioni su un settore strategico come la sanità: principale fonte di spesa della Regione.
Per far questo, però, non poteva procedere d’ufficio e di colpo con nuove nomine e, così, ha pensato bene di «ridefinire» del tutto la struttura organizzativa, come si legge nella delibera in questione, che gli ha consentito questo passo.
Assente dalla riunione di giunta del 22 settembre lo stesso presidente Emiliano (sottigliezza politica), con delibera n. 1368 gli assessori presenti hanno approvato al punto 3) «la rimodulazione delle funzioni delle sezioni del Dipartimento promozione della Salute». E, nello specifico, la giunta ha dato mandato alla Sezione personale di procedere all’emanazione degli Avvisi finalizzati al conferimento degli incarichi di dirigente di sezione.
Il 30 settembre scorso – assente ancora il presidente Emiliano – con successiva delibera n. 1375 la giunta ha deliberato anche «di prorogare al 31 dicembre 2026 gli incarichi di dirigente della sezione Agroalimentare, della sezione Bilancio della Sanità e dello Sport, della sezione Turismo e internazionalizzazione, della sezione Demanio e patrimonio e l’incarico di dirigente della Sezione Programmazione Unitaria per la gestione del Fesr/Fse 2021-2027».
Il 6 ottobre con nota n. 539722, il direttore del Dipartimento Salute ha chiesto di avviare le procedure per il conferimento degli incarichi e il giorno dopo, il 7 ottobre, con atto dirigenziale n. 00411 è stato indetto «un avviso interno finalizzato all’acquisizione di candidature per il conferimento degli incarichi di dirigente responsabile delle sezioni del Dipartimento Promozione della salute». In esito a questo iter – più veloce della luce e probabilmente il più veloce nella storia della Regione Puglia – si avranno a breve i nomi dei capisezione del dipartimento che saranno scelti da questa giunta. Il risultato è il totale controllo della sanità nelle mani di Emiliano, di fronte al quale le nomine dei direttori Asl appaiono ben poca cosa.
Tenuto conto che non sono contemplati atti monocratici dei dirigenti di Dipartimento senza il placet dei capisezione. Il risultato è che il nuovo governatore non avrà vita facile nella gestione dell’ente. E, se come previsto da tempo negli accordi fra Emiliano e Decaro (qualora a novembre vincesse il Campo Largo nelle consultazioni regionali), al governatore uscente toccasse anche un assessorato di peso, quello conclamato allo Sviluppo economico, con i capi di sezione nominati da lui alla Sanità, continuerebbe di fatto a governare ancora. Chapeaux e scacco matto.