Lavoro, Emiliano firma i quattro referendum della Cgil: «Fondamentale superare il jobs act» – VIDEO

«Oggi le due più importanti battaglie in campo nel Paese sono quella contro l’autonomia differenziata e questa per superare il jobs act e le storture che ha prodotto nel mercato del lavoro. Per questo siamo felicissimi di firmare questo referendum». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sottoscrivendo le quattro proposte referendarie della Cgil Puglia sul lavoro.

Il sindacato ha allestito un banchetto nella sede del Consiglio regionale della Puglia dove si è tenuta un’assemblea dei lavoratori.

Con Emiliano hanno firmato anche il vice presidente della Regione e assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese, e l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani. Firme che vanno ad aggiungersi a quelle dell’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, che aveva già sottoscritto i quesiti.

Firma a sostegno anche della presidente del Consiglio della Regione Puglia, Loredana Capone, della consigliera del Movimento 5 stelle ed ex assessora al Welfare, Rosa Barone, del direttore dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, Vito Antonio Leuzzi.

«Non fanno certo parte delle iniziative più positive nella storia del Pd sia il jobs act che il superamento dell’articolo 18», ha affermato Emiliano, spiegando che «con la segreteria Schlein il Partito democratico ha ripreso il cammino in quello che a mio avviso è il suo alveo naturale, ovvero di vicinanza a chi lavora, magari fa fatica ad arrivare a fine mese, non si vuole fare sfruttare, si oppone ai contratti precari che sono il contrario di ciò che la Costituzione prevede e lo Stato dovrebbe fare, ovvero favorire un’occupazione che renda possibile la dignità di ciascuno».

La segretaria della Cgil Puglia, Gigia Bucci, ha ricordato che «questa non è la campagna della Cgil ma che la Cgil offre al Paese, a chiunque senta come prioritario l’impegno per contrastare la precarietà, contro i licenziamenti illegittimi, per migliorare le condizioni dei lavoratori in termini di sicurezza e salute».

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