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Lavoro, boom di offerte per turismo e ristoranti in Puglia: oltre 90mila posti liberi

Entro la fine di giugno, le imprese pugliesi prevedono di assumere più di 98mila persone. Numeri che sono destinati ad aumentare ulteriormente se si considera tutto il periodo estivo. Grazie al turismo e ai lavori stagionali, infatti, ci sarà un vero e proprio boom di offerte. Come rileva l’ultimo bollettino diffuso da Anpal e Unioncamere…
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Entro la fine di giugno, le imprese pugliesi prevedono di assumere più di 98mila persone. Numeri che sono destinati ad aumentare ulteriormente se si considera tutto il periodo estivo. Grazie al turismo e ai lavori stagionali, infatti, ci sarà un vero e proprio boom di offerte. Come rileva l’ultimo bollettino diffuso da Anpal e Unioncamere e pubblicato sul portale Excelsior.

Nello specifico, le entrate previste per il trimestre che si concluderà a giungo 2025 sono 98.730, quasi diecimila in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Non solo lavoro stagionale: nel 18% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nell’82% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). A dominare è, come prevedibile, il settore dei servizi, dato che le offerte si concentreranno per il 73% nel settore dei servizi e per il 73% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

Si parla di aziende a caccia di oltre 30mila dipendenti, quasi 6mila in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I settori più rappresentati sono quelli relativi a servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici. A seguire il commercio e la vendita al dettaglio con le imprese alla ricerca di quasi 15mila profili e quello delle costruzioni (10.160). La nota dolente resta nonostante la grande offerta, la difficoltà delle imprese a trovare i profili professionali richiesti.

Il mismatch

Secondo il sondaggio di Anpal e Unioncamere alla base della redazione del bollettino, ben 43 imprese su 100 hanno dichiarato che avranno difficoltà a trovare il lavoratore perfetto. E anche la specializzazione resta un requisito fondamentale: per una quota pari al 74% delle entrate viene infatti richiesta esperienza professionale specifica o già maurata nello stesso settore.

Le offerte attive

Sono invece 1.055 le posizioni lavorative aperte per il mese in corso in Puglia, con 410 offerte gestite dai centri per l’impiego delle Province di Bari, Foggia e Barletta Andria Trani. Bari è la città con più selezioni aperte, sono ben 264. A riportarlo il bollettino dell’Arpal, l’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro della Puglia.

Nello specifico, gli annunci riguardano posizioni altamente qualificate, profili tecnico-operativi con competenze manuali ed esecutive, ma ci sono anche opportunità in settori tradizionali, mestieri artigianali ed emergenti. Le offerte coprono un’ampia varietà di settori, tra cui servizi ludico-ricreativi, d’intrattenimento, artistici e sportivi; servizi turistici e culturali, ristorazione; costruzioni, impianti, immobiliare; industria, produzione, metalmeccanico; logistica, magazzini, trasporti; agricoltura, agroalimentare, ambiente; ICT, Servizi digitali, comunicazione.

Nello specifico, per la Provincia di Bari, i 410 annunci di Arpal si rivolgono alle seguenti figure: 286 unità per il settore servizi ludico-ricreativi, d’intrattenimento, artistici e sportivi; 102 unità per il settore servizi turistici, culturali e ristorazione; 78 unità per il settore costruzioni, impianti, immobiliare; 68 unità per il settore industria, produzione, metalmeccanico; 67 unità per il settore artigianato, commercio, vendite e noleggio; 35 unità per il settore servizi amministrativi, contabili, servizi professionali; 21 unità per il settore servizi finanziari, di credito e assicurativi; 17 unità per il settore agricoltura, agroalimentare, ambiente; 15 unità per il settore servizi alla persona, pulizie e manutenzione; 13 unità per il settore ICT, servizi digitali, comunicazione e per il settore logistica, trasporti, magazzini e 11 unità per il settore servizi socio-sanitari.

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