Dopo una corsa durata oltre un anno, ci siamo. O quasi. Domani mattina, alle 10, alla Fiera del Levante di Bari, è stata convocata l’assemblea dei 257 sindaci pugliesi per l’elezione dei componenti del Comitato di coordinamento e controllo del nuovo assetto di Aqp. Nasce così formalmente la società in-house già deliberata a fine 2024 dall’Autorità idrica pugliese che sarà costituita al 20 per cento dai Comuni stessi e per l’80 per cento dalla Regione Puglia.
Eppure, nonostante la decisa accelerata delle ultime settimane, il percorso finalizzato a mantenere, almeno per i prossimi venti anni, la gestione pubblica dell’acqua in Puglia, è appena all’inizio. Per ora solo 5 Comuni su 257 (Mesagne, San Marco in Lamis, Minervino Murge, Crispiano e Cellamare) hanno già deliberato, dando vita al nuovo assetto.
Tuttavia, come precisa, la presidente di Anci Puglia, Fiorenza Pascazio, «non si può parlare di un vero ritardo: è stato concordato così, cioè sono entrati intanto i 5 Comuni che siedono nel direttivo di AIP, insieme al capoluogo Bari, che proprio il 29 porta in aula la presa d’atto (da mettere ai voti del Consiglio, ndr); entro il 31 dicembre la società verrà costituita con il capitale versato di 50mila euro ripartito tra questi Comuni e con più calma, di volta in volta, faremo tutte le delibere di acquisizione quote per le quali serve un passaggio nei Consigli».
Mancano ancora all’appello, secondo il primo cronoprogramma che prevedeva il loro ingresso entro la fine del 2025, altri grandi Comuni come Taranto, Foggia, Andria, Lecce, Barletta e Brindisi; quelli che avranno, in base agli accordi e secondo la popolazione, il maggior numero di quote. Tuttavia proprio questo aspetto sarà formalmente «sanato» nell’incontro di domani, con l’ingresso dei loro primi cittadini nel Comitato di controllo.
Comitato di controllo
Sei dei 15 posti del Comitato devono essere obbligatoriamente assegnati ai 6 capoluoghi e saranno quindi occupati dal sindaco di Bari, Vito Leccese; dalla sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone; dal sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna; da quello di Taranto, Pietro Bitetti; dalla sindaca di Foggia, Maria Ida Episcopo; e, per la Bat, da quella di Andria, Giovanna Bruno. L’assemblea di domani servirà a completare le altre 9 caselle in base alle candidature presentate con una lista unica, a dimostrazione di un accordo formale già raggiunto.
Poltrone
Nelle 18 pagine del piano dei costi vengono considerate le spese di funzionamento annue della nuova società, che saranno pari a 491mila euro. Per il 2026 è già stato stanziato un contributo straordinario messo a disposizione dalla Regione Puglia di 300mila euro. Per i 15 sindaci, o loro rappresentanti, che entreranno a fare parte del Comitato di coordinamento non sarà previsto alcun compenso.
Avrà diritto invece a una retribuzione di 90mila euro annui, oltre oneri previdenziali e TFR, il nuovo direttore generale. Previste altre due risorse full-time (un responsabile amministrativo e un responsabile tecnico) e un responsabile anticorruzione part-time. Per questi ultimi sarà ipotizzato un inquadramento secondo il CCNL degli Enti locali.