«Tuteliamo un patrimonio di conoscenza e di saperi della nostra agricoltura, insieme al paesaggio che li ospita e li accoglie da tempi immemori e, naturalmente, diamo valore al lavoro che le imprenditrici e gli imprenditori vitivinicoli della Puglia portano avanti ogni giorno per mantenere vivo e produttivo questo patrimonio». Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, commenta le linee guida per il riconoscimento dei “Vigneti eroici e storici” approvate dalla Giunta regionale pugliese.
Si tratta di un elenco in cui potranno rientrare i vigneti impiantati prima del 1960 e con determinate caratteristiche. L’obiettivo è tutelare un patrimonio simbolo dell’agricoltura millenaria della Puglia.
Con questo provvedimento, spiega Pentassuglia, «diamo regole precise per poter riconoscere e valorizzare vigneti eroici e storici che nella viticoltura pugliese rappresentano un esempio di resistenza nello spazio e nel tempo».
Rientrano nella categoria vigneti storici gli impianti viticoli che ricadono in aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o dove è complesso intervenire con mezzi meccanizzati, ma anche i vigneti di particolare pregio paesaggistico e ambientale e i quelli situati nelle piccole isole.
Gli impianti dovranno essere antecedenti al 1960 e presentare una tra le seguenti caratteristiche: forma ad alberello pugliese, presenza di sistemazioni idraulico-agrario storiche o di particolare pregio paesaggistico come il terrazzamento in pietra. Sono ritenute storiche anche le superfici vitate antecedenti al 1960 e che risultino appartenenti a paesaggi iscritti nell’elenco nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, afferenti a territori che abbiano ottenuto dall’Unesco il riconoscimento di eccezionale valore universale o ricadenti in aree oggetto di specifiche leggi regionali.