Le donne pugliesi tra i 27 e i 37 anni, con Isee inferiore ai 30mila euro l’anno, potranno usufruire del social freezing, una tecnica di preservazione della fertilità che consiste nel congelamento degli ovociti, per dare loro la possibilità di concepire anche in età successiva quando, per ragioni di età o di salute, le possibilità di concepimento naturale potrebbero essere notevolmente ridotte.
Con un emendamento al Bilancio della Regione Puglia, proposto dal consigliere Stefano Lacatena, è previsto per il 2025 uno stanziamento complessivo di 300mila euro, per un contributo massimo di tremila euro per ogni donna.
La Puglia, evidenzia il presidente Michele Emiliano, si conferma «all’avanguardia sulla questione della parità di genere e questo per noi è motivo di grande orgoglio».
Il social freezing, aggiunte il governatore, «ha una sua utilità concreta ed è il segno della gratitudine complessiva verso le donne. È un’iniziativa legata al tema della natalità – spiega -, che a mio avviso dovrebbe essere un Livello essenziale di assistenza, affinché la prerogativa di diventare madri non sia mai legata a questioni di reddito. Specie quando ci sono donne che devono sostenere terapie mediche che rischiano di danneggiare questa facoltà che è un diritto importantissimo, non solo per l’individuo ma per la comunità».
La proposta, aggiunge il consigliere Lacatena, nasce con l’obiettivo di contrastare la “depressione demografica”. «È un intervento reso indispensabile da dati oggettivi che fotografano un trend negativo per la Puglia come per il resto del Paese», sottolinea.
Le ultime rilevazioni Istat confermano che i nati nel 2022 sono 26.301 (-80 rispetto al 2021), mentre la popolazione invecchia progressivamente. E, soprattutto, l’età media in cui le coppie si rivolgono ai centri di procreazione medicalmente assistita (Pma) supera i 36 anni.
«Questa soglia evidenzia che molte donne cercano di concepire in un’età in cui la fertilità naturale è già in fase calante. Di conseguenza – prosegue il consigliere regionale -, aumentano le difficoltà nel concepire, costringendo le coppie a ricorrere a tecniche costose di fecondazione assistita o, in alcuni casi, a rinunciare alla genitorialità. Investire sul social freezing, quindi, è un atto di solidarietà ed equità ed è una scommessa per il futuro», conclude Lacatena.