Rispetto a vent’anni fa in Puglia si vive più a lungo – con la speranza di vita salita da 78,6 a 80,9 anni per gli uomini e da 83,7 a 84,9 anni per le donne – ma si nasce meno. È quanto emerge dal report dell’Osservatorio economico Aforisma elaborato analizzando i principali indicatori statistici finalizzati allo studio delle tendenze demografiche a livello territoriale sulla base dei dati Istat.
Il tasso di natalità, il rapporto cioè tra il numero dei nuovi nati e la popolazione residente, in Puglia è sceso da 10 a 6,6, ovvero ogni mille abitanti ci sono 6,6 nuovi nati contro i 10 di vent’anni fa.
Il tasso di mortalità, che è il rapporto tra il numero dei decessi e la popolazione residente, è salito da 7,7 a 11, ovvero ogni mille abitanti ci sono 11 decessi contro i 7,7 di vent’anni fa.
Negativo anche il saldo migratorio totale, ovvero la differenza tra il numero degli iscritti e il numero dei cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza.
Ne conseguono perciò valori fortemente negativi per il tasso di crescita naturale, ovvero la differenza tra il tasso di natalità e il tasso di mortalità, e per il tasso di crescita totale, ovvero la somma del tasso di crescita naturale e del tasso migratorio totale.
Il tasso di nuzialità che è il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati e la popolazione residente è sceso da 4,7 a 3,4, ovvero ogni mille abitanti si celebrano 4,7 matrimoni contro i 3,4 di vent’anni fa.
Parallelamente è salita l’età media al parto: da 30,4 a 32,5 anni.
L’età media della popolazione pugliese è salita di 6,4 anni negli ultimi vent’anni. Dai 39,9 anni del 2004 ai 46,3 di quest’anno.