Con un mese d’anticipo le mimose sono già rigogliose in Puglia dove il caldo anomalo ha anticipato le produzioni che si sarebbero dovute raccogliere a marzo, come capita anche per broccoli, cavolfiori e cicorie mentre sono pronti a schiudersi i “bottoni fiorali” di mandorli, fichi e gelsi.
A denunciare come il clima minacci l’agricoltura anche per il 2025 è Coldiretti Puglia, in riferimento alle temperature delle ultime settimane.
Quella che stiamo vivendo è una «finta primavera», evidenzia l’associazione, con un inverno caratterizzato da «temperature al di sopra della norma».
Nel solo 2024 a causa degli eventi climatici estremi «che hanno falcidiato tutte le produzioni e della siccità che ha ridotto allo stremo le campagne» in Puglia «è andato in un fumo oltre 1 miliardo di euro» facendo perdere in media un terzo della produzione dal grano a frutta e verdura, dal foraggio per l’alimentazione del bestiame nelle stalle al miele, fino alle olive.
«Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo servono – conclude Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana».