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La Bat seconda provincia più “ignorante”. Per 200 mila l’istruzione si ferma alle medie

La Bat è la seconda provincia più ignorante d’Italia? A dirlo è una classifica stilata basata su dati Istat che analizza i titoli di studio della popolazione residente e prende in esame tutti i residenti dai 9 anni in su, età minima di riferimento per l’alfabetizzazione. Gli amanti della palla a spicchi avranno a cuore…

La Bat è la seconda provincia più ignorante d’Italia? A dirlo è una classifica stilata basata su dati Istat che analizza i titoli di studio della popolazione residente e prende in esame tutti i residenti dai 9 anni in su, età minima di riferimento per l’alfabetizzazione. Gli amanti della palla a spicchi avranno a cuore una definizione legata intrinsecamente ad un atleta di origini pugliesi, Gianluca Basile: il tiro ignorante. Un tiro realizzato in condizioni precarie, di emergenza, con più avversari addosso, un tiro senza coscienza. È una delle rare occasioni in cui l’accezione del termine ignorante indossa vesti con sfumature romantiche per passeggiare tra i viali del pensiero comune ed è apprezzata da chiunque.

La provincia Bat in questo caso non può né palleggiare né tirare come Basile e soprattutto si ritrova impegnata in una partita che mette in palio il futuro del territorio stesso. La classifica delle province con una percentuale di residenti con basso livello di istruzione è guidata dal Sud Sardegna che registra un 61,2%, la Barletta-Andria-Trani è seconda con il 59,4%. Il rapporto spacca in due l’Italia, con il Sud nettamente in vantaggio sul Nord per quanto riguarda la classifica della scarsa istruzione. Un’incidenza che segue il trend di tutto il Sud Italia, nella classifica spuntano tra le prime 20 province, anche Brindisi (56,3%), Taranto (56,2%) e Foggia (56%). Si salvano – per poco – dalla figuraccia Lecce (21esimo posto con l’incidenza del 53,3%) e Bari (32esimo posto con incidenza del 51,3%). Stando a questi dati oltre 232mila residenti della provincia Bat hanno un’istruzione pari o minore alla licenza di scuola media inferiore.

La stessa dottoressa Rossana Riflesso, prefetto della provincia Bat, a fine giugno in occasione di un convegno organizzato per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani, ha parlato della povertà educativa nelle città della provincia: «È un limite che ho riscontrato in molte città di questo territorio. Per povertà si indica ovviamente non solo una condizione economica ma anche le scarse occasioni di formazione, educazione e la poca assistenza». La classifica prende in esame i titoli di studio conseguito, includendo analfabeti, alfabeti privi di titolo di studio, ma non elabora il contesto ambientale, sociale, l’accesso alla banda larga, la capacità reddituale delle famiglie, la disoccupazione. Una delle sfide del Pnrr era quella di fronteggiare la povertà educativa in Puglia, “povertà” che la Bat avverte in maniera pesante su alcuni temi: è la provincia con minore copertura potenziale per l’offerta di asili nido in Puglia ed è la provincia con la maggior percentuale di edifici classificati come vetusti (18,1%).

Mentre a livello nazionale si discute su come ridurre il divario abissale tra Sud e Nord in questo ambito, i territori dovranno dotarsi di inventiva e progettare con nuovo slancio percorsi di crescita culturale per la popolazione residente. Il tiro ignorante di Basile nasconde la sua bellezza ma non ignora affatto la base: serve allenamento, sacrificio e studio. La provincia Bat ha l’occasione per preparare il riscatto con un bel tiro da 3 nella prossima classifica.

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