«Del tutto irricevibile». Così la Cisl Puglia definisce l’ipotesi – finora ventilata solo come possibilità – di un aumento dell’Irpef, l’imposta regionale sulle persone fisiche.
Il sindacato chiede alla Regione di «individuare soluzioni praticabili e responsabili per evitare un ulteriore peggioramento del disagio dei cittadini, già costretti a confrontarsi con liste d’attesa interminabili e difficoltà nell’accesso alle cure sanitarie».
La Cisl Puglia ritiene «inaccettabile che eventuali problemi finanziari della Regione vengano scaricati sulle spalle dei pugliesi» ed evidenzia la necessità «di individuare le responsabilità» di chi ha reso possibile che «il sistema sanitario pugliese operi, anno dopo anno, in una condizione di deficit cronico».
Per la Cisl Puglia serve «chiarire le cause delle inefficienze, rafforzando il controllo e il monitoraggio rigoroso delle direzioni generali delle Asl e migliorare anche l’appropriatezza delle prescrizioni a causa dell’impatto che hanno sulla spesa farmaceutica e sui tempi delle prestazioni».
A preoccupare il sindacato è poi, non solo «il ritardo nell’attuazione dei progetti finanziati con il Pnnr» ma anche «la carenza di personale diventata insostenibile».
Il sindacato ritiene «che sia giunto il tempo di avviare una maggiore concertazione tra Istituzioni, politica e parti sociali» alla luce del protocollo d’intesa sottoscritto con la Regione il 2 maggio 2023 che «prevede l’istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio regionale su sanità e welfare con il coinvolgimento di assessori, dirigenti, direttori generali delle Asl e dei sindacati per condividere scelte sempre più responsabili per migliorare il sistema sanitario».