Infrastrutture, rifiuti, turismo ed ex Ilva. Per la Puglia è iniziato l’anno della verità

Il nuovo anno dev’essere quello della conferma. Lo scorso si è chiuso con dati economici confortanti ma che non devono far cantare frettolosamente vittoria.

Il piano rifiuti, le discariche, il potenziamento dei termovalorizzatori
A dicembre il Consiglio Regionale ha approvato il nuovo piano dei rifiuti. L’aspetto più contestato è la riapertura di due discariche: la Martucci, in provincia di Bari tra Mola e Conversano, e quella di Cavallino, in provincia di Lecce. La promessa è di richiuderle entro il 2025. Prima di allora la Puglia dovrà aver incrementato la raccolta differenziata e potenziato i termovalorizzatori. Probabilmente se ne costruirà uno nuovo anche per ridurre la dipendenza dagli impianti privati. La scelta di dove realizzarlo e riuscire a farlo accettare al territorio non sarà una sfida facile.
Centro unico di raccolta delle scorie: la difesa della Murgia
Nel 2022 arriverà al pettine uno dei nodi più complicati da sbrogliare degli ultimi vent’anni: la scelta della sede del deposito unico nazionale di stoccaggio dei rifiuti nucleari. Lo scorso novembre si è concluso il seminario della Sogin. Tra le 67 sedi compatibili individuate su e giù per l’Italia ci sono Altamura, Gravina in Puglia e un’area compresa tra Laterza e Matera. Alla fine bisognerà scegliere e, a meno di ulteriori slittamenti, accadrà nel 2022. Nel 2003 il governo Berlusconi provò a realizzarlo a Scazano Jonico, in provincia di Matera, fermandosi solo di fronte alla movimentazione popolare. La sfida più importante del nuovo anno potrebbe essere la difesa della Murgia.
Una gestione seria del problema Xylella
L’olivicoltura pugliese esce pesantemente ferita dal 2021. La xylella non trova argini sul proprio cammino. La questione va affrontata seriamente senza cedere a tesi antiscientifiche ma, allo stesso tempo, senza rinunciare alla prevenzione e alla cura degli ulivi. Con equilibrio e determinazione, dunque, mettendo da parte ogni approccio ideologico.
Infrastrutture e Pnrr, la grande sfida
Il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, è incentrato soprattutto sul potenziamento delle infrastrutture. La Puglia è l’avamposto portuale dell’Italia nel Mediterraneo. È anche per questo che il 2022 dovrà essere l’anno delle Zes, Zone economiche speciali, affinché facciano dei porti pugliesi delle grandi piattaforme logistiche. Anche i finanziamenti per l’intermodalità vanno in questa direzione. Infine i treni e le strade: realizzare con celerità l’alta capacità ferroviaria tra Napoli e Bari, finanziata con il Pnrr, e convincere Roma a sostenere l’allungamento dell’autostrada fino a Lecce (ora si ferma a Bari).
Le vertenze sul tavolo della task force
È vero che la Puglia ha saputo resistere meglio delle altre regioni del Sud alla crisi economica ma questo non vuol dire che le imprese vivano una fase di grande salute. Sono quasi 50 le vertenze sul tavolo di Leo Caroli, il presidente della task force regionale. Dalla Leonardo all’ex Ilva, sono in ballo migliaia di posti e, soprattutto, la vita di tante persone.
Ex Ilva, l’anno della verità
Durante il 2022 non sarà più possibile nascondere le carte sul futuro della più grande fabbrica d’acciaio d’Europa. A maggio lo Stato diventerà l’unico gestore degli impianti, tramite “Acciaierie d’Italia”, e la nuova governance presenterà il nuovo piano industriale basato sulla decarbonizzazione. Un processo di trasformazione che durerà almeno dieci anni e su cui non si sa molto di più.
Sanità, tra nuovi ospedali e medicina territoriale
Il 2021 ha consegnato una sanità che ha funzionato nell’affrontare l’emergenza Covid ma anche colpita dagli scandali. Tra le sfide del 2022 c’è anche quella di completare i lavori dei nuovi ospedali: quello di Taranto, di Monopoli, di Maglie e di Andria. Nei cantieri si lavora anche di notte. Sul piano più prettamente sanitario, invece, la pandemia ha dimostrato quanto sia urgente riorganizzare la medicina territoriale. Fuori dallo stato d’emergenza bisognerà riprendere in mano il percorso di riforma.
Turismo, la sfida è migliorarsi
I dati positivi sulla destagionalizzazione, poi, sono un incentivo a fare ancora meglio. Il turismo di massa, però, non deve distogliere l’attenzione dalla crescita della qualità, tanto delle strutture di accoglienza quanto dei collegamenti. Il Salento e la provincia di Taranto, da questo punto di vista, stanno recuperando lentamente il terreno. Bisogna accelerare. Il completamento della regionale 8 da Taranto ad Avetrana, ad esempio, non può essere disatteso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version