Categorie
Politica Puglia

Regionali in Puglia, l’Anci a Meloni: «Anticostituzionale la legge sull’ineleggibilità dei sindaci»

L’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) della Puglia ha formalmente chiesto al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministero dell’Interno di intervenire per la dichiarazione di incostituzionalità dell’articolo 219 della Legge n. 42 del 2024.

Le restrizioni

La norma, introdotta dal Consiglio regionale della Puglia all’interno della legge di bilancio 2025, prevede nuove restrizioni per l’eleggibilità dei sindaci alle elezioni regionali, sollevando preoccupazioni sulla sua compatibilità con i principi costituzionali. Sin dall’approvazione dell’emendamento, Anci Puglia ha espresso forti perplessità sulla sua legittimità. L’Associazione sottolinea come la norma imponga ai sindaci «un vincolo che non trova fondamento nel quadro normativo nazionale e che si traduce in un ostacolo alla libera competizione elettorale».

La norma stabilisce infatti che i sindaci, per candidarsi alle elezioni regionali, debbano dimettersi con un anticipo tale da impedire loro di concludere il proprio mandato. «L’introduzione di tale disposizione rappresenta un ostacolo ingiustificato alla partecipazione democratica – sottolinea Fiorenza Pascazio, presidente dell’Anci pugliese – questa norma discrimina i sindaci in carica nella Regione Puglia, sottoponendoli a un regime di incandidabilità più restrittivo rispetto a quello nazionale».

Nonostante i ripetuti appelli e il sostegno trasversale ricevuto, il Consiglio regionale della Puglia non ha ancora adottato misure correttive per rivedere la norma. Nel frattempo, diversi sindaci pugliesi, appartenenti a schieramenti politici differenti, hanno avviato iniziative legali per contrastare la norma e ottenere il riconoscimento del diritto all’elettorato passivo. «Per questo chiediamo alla presidenza del Consiglio dei Ministri di proporre ricorso in via diretta per la declaratoria dell’illegittimità costituzionale», si legge nel documento ufficiale. La richiesta viene motivata con il «palese contrasto della norma con l’art. 3 della Costituzione, che garantisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge». Inoltre, l’Anci Puglia denuncia che la disposizione regionale introduce «un termine per le dimissioni eccessivamente anticipato rispetto alla scadenza elettorale, impedendo ai sindaci di completare il proprio mandato e limitando in modo sproporzionato l’accesso alle cariche elettive».

L’Associazione evidenzia come la norma contrasti anche con l’articolo 51 della Costituzione, che tutela il diritto di ogni cittadino a candidarsi in condizioni di parità. «Appare evidente il vulnus arrecato al principio democratico di libero accesso alla competizione elettorale – si legge ancora nel testo della lettera – poiché la disposizione impedisce ai sindaci di fare una scelta consapevole e informata sulle loro dimissioni».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version