La Regione Puglia, con decreto del presidente Michele Emiliano, ha dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi. Il provvedimento ha validità da domenica prossima, 15 giugno, fino al 15 settembre.
L’aumento delle temperature, la siccità prolungata, l’aridità dei suoli e il previsto incremento della “pressione antropica” durante la stagione estiva, dovuto al previsto alto afflusso di turisti, impongono l’adozione di misure straordinarie di prevenzione e intervento.
La Sezione Protezione civile della Regione Puglia ha, dunque, attivato in modalità continuativa tutte le proprie strutture di gestione e coordinamento: la Sala operativa unificata permanente (Soup), le Strutture operative regionali territoriali (Sort), i Presìdi logistici operativi territoriali (Plot), il Centro funzionale decentrato (Cfd) e i Campi gemellati organizzati con il volontariato di Protezione civile.
Per garantire il presidio costante del territorio, oltre al personale regionale saranno impiegati i mezzi e gli uomini dell’Arif e dei vigili del fuoco, dei carabinieri forestali e delle associazioni di volontariato di Protezione civile.
Tra le innovazioni previste per la stagione 2025, c’è anche l’utilizzo di tecnologia per il monitoraggio proattivo del territorio, con finalità di individuazione precoce degli incendi e la sorveglianza delle aree a maggiore rischio.
Nel periodo di vigenza dello stato di grave pericolosità saranno in vigore restrizioni severe: è vietato accendere fuochi e svolgere attività che possano provocare inneschi nelle aree boscate, cespugliate, arborate e a pascolo o in quelle limitrofe. Sarà inoltre vietata la combustione dei residui vegetali agricoli e forestali, così come l’accesso non autorizzato a strade sterrate in ambito boschivo, l’uso di articoli pirotecnici e l’abbandono di rifiuti.
Un ruolo essenziale è affidato anche ai sindaci e alle amministrazioni comunali, chiamate ad aggiornare i propri Piani comunali di Protezione Civile e a comunicare alla Sezione ogni variazione delle risorse disponibili per la lotta AIB, oltre che a vigilare e diffondere, tramite ordinanza, i contenuti del decreto regionale.