Entro la fine del 2022 sarà possibile avere in ufficio un assistente virtuale con cui interagire attraverso il linguaggio invece che con mouse o touch screen.
È quanto annuncia la società di Gravina in Puglia “The Digital Box” che ha realizzato «il primo smart speaker per aziende dotato di ologramma tridimensionale che mostra l’assistente sotto forma di un avatar con sembianze umane, personalizzabili dall’app dedicata, e che utilizza l’intelligenza artificiale per agire in senso logico rispetto a quello che gli viene domandato, al tono della voce o all’espressione facciale delle persone con cui interagisce: il dispositivo vocale con intelligenza artificiale è in grado di organizzare riunioni e gestire documenti in real time».
«Gli smart speaker come Google Home o Alexa fanno sempre più parte della nostra vita quotidiana e la mia previsione è che entro 10 anni parleremo con il 70% di tutti i dispositivi tecnologici», dichiara Roberto Calculli, fondatore e ceo di “The Digital Box”.
«Abbiamo deciso – prosegue – di mettere a disposizione delle aziende i vantaggi di uno smart speaker dotato di intelligenza artificiale sviluppando un nostro dispositivo con hardware e design italiano, un sistema di audio-conferenze proprietario e quadrifonico che si connette a tutte le piattaforme aziendali. Grazie alla piattaforma d’Intelligenza Artificiale Algho, sviluppata dagli ingegneri della nostra controllata QuestIT, renderemo semplici e immediati attraverso ordini vocali l’organizzazione delle riunioni virtuali e, soprattutto, il reperimento e la presentazione dei documenti aziendali».
“The Digital Box” ha raccolto finora 3,5 milioni di euro, in modalità finanziamento, contributo e investimento, da BEI-Banca Europea Investimenti (attraverso lo strumento PON 2014-2020 per la Ricerca e Sviluppo a sostegno di progetti di importante rilevanza tecnologica), Regione Puglia (con il bando regionale PIA), Cassa Depositi e Prestiti, e numerosi business angels, tra cui l’ex presidente mondiale di Apple Marco Landi. «Il mercato degli Intelligent Virtual Assistant – afferma Michele Cocondi, direttore del progetto – vale già oggi tre miliardi di euro, di cui oltre il 30% per assistenti virtuali su smart speaker. Un mercato che supererà i 35 miliardi entro il 2027».