La Puglia custodisce un autentico patrimonio vivente: 252 alberi monumentali censiti nell’albo verde nazionale, veri custodi di storia, biodiversità e cultura. A segnalarlo è Coldiretti Puglia, che però mette in guardia sull’emergenza della Xylella fastidiosa, il batterio che continua a minacciare la Piana degli Ulivi Monumentali, dove sopravvivono 250mila ulivi millenari, alcuni dei quali stimati fino a 3mila anni di età.
Gli alberi monumentali pugliesi si distinguono per dimensioni straordinarie – fino a 40 metri d’altezza e 8 di circonferenza – e per il loro valore ecologico, storico e paesaggistico. Nell’elenco prevalgono cedri, querce, platani e faggi, ma compaiono anche nuove specie come acero palmato rosso, camelia e anagiride.
Ben il 21% degli esemplari si trova nei piccoli comuni e quasi la metà in aree protette, confermando il ruolo cruciale dei territori rurali nella tutela della biodiversità. Tra gli esempi più emblematici figurano il fragno secolare di Martina Franca, la roverella di Volturino e la quercia di Macrì a Supersano, simboli di un legame profondo tra uomo e natura.
Per Coldiretti, l’Elenco nazionale degli alberi monumentali è «una testimonianza della memoria storica dei territori e della cultura del verde», da preservare contro il degrado e le minacce ambientali.









