Se prima si partiva per trovare futuro, ora si resta per costruirlo insieme. Anche in Puglia il fenomeno delle «cooperative di abitazione» sta iniziando a crescere, spinto da una nuova generazione che sceglie di investire nel proprio territorio e nel valore della collaborazione. Stando agli ultimi report delle federazioni che riuniscono cooperative edilizie e di abitazione, aumentano i gruppi di giovani che decidono di unire le forze per realizzare o acquistare insieme una casa. Non più mutui individuali difficili da ottenere, ma quote sociali, spese condivise e tanta voglia di costruire comunità. Si tratta di un modo diverso di abitare, in cui la casa torna a essere un bene comune e non un investimento speculativo. In altre parole, sempre più gruppi di cooperatori condividono l’idea che la casa sia solo il punto di partenza per un progetto di vita collettivo.
Nuove generazioni
In un mercato immobiliare sempre più selettivo, dove i prezzi salgono e i mutui si allontanano, il modello cooperativo torna a farsi strada come risposta concreta, alternativa e sostenibile. «Legacoop Abitanti» descrive un fenomeno in crescita. Dopo Milano e Bologna, anche la Puglia inizia a sperimentare un modo diverso di vivere lo spazio domestico, fondato su solidarietà, mutualismo e gestione partecipata. I nuovi cooperatori sono soprattutto under 35 che credono nella forza del gruppo: si dividono costi e responsabilità, ma anche spazi, decisioni e sogni. Al posto del classico mutuo, si sottoscrivono quote sociali che garantiscono prezzi calmierati e maggiore sicurezza economica. Questo modello permette di contenere l’impatto finanziario e di accedere a soluzioni abitative dignitose, anche per chi lavora con contratti precari o intermittenti. L’approccio favorisce inoltre l’inclusione: nei complessi cooperativi spesso si integrano spazi comuni, aree verdi, coworking, biblioteche di condominio e iniziative di welfare di prossimità. Gli edifici diventano così piccoli ecosistemi di partecipazione e solidarietà, dove la convivenza è anche un esercizio quotidiano di cittadinanza attiva.
Rigenerazione urbana
Il piano nazionale promosso da Legacoop Abitanti punta a 20mila nuovi alloggi e investimenti per 4,9 miliardi di euro, destinati soprattutto ai giovani. La Banca Europea degli Investimenti sostiene i progetti di rigenerazione urbana che trasformano edifici dismessi o storici in case accessibili e sostenibili. La Cooperativa Risanamento, ad esempio, ha già avviato i primi bandi per nuove unità abitative con consegna prevista nel 2025: un segnale di fiducia e di rilancio per il territorio nazionale. Le formule di adesione restano due: la proprietà divisa, in cui l’alloggio diventa del socio dopo un periodo di contribuzione, e la proprietà indivisa, dove si vive in affitto agevolato ma all’interno di una comunità stabile. Non solo un tetto, ma un luogo di relazioni, di cura e di appartenenza. La sfida ora è quella di rendere queste esperienze sostenibili e durature.










