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In Puglia il 118 resta senza medici: «Assistenza a rischio soprattutto nel Barese»

È in ginocchio il sistema d’emergenza 118 in Puglia con paurosi buchi in organico e grossi rischi per l’assistenza di pazienti. A fronte di un fabbisogno di 540 medici di pronto soccorso ce ne sono in servizio meno di 300. Dati da brividi emersi ieri dalle testimonianze raccolte ieri in commissione regionale salute. Il caso…
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È in ginocchio il sistema d’emergenza 118 in Puglia con paurosi buchi in organico e grossi rischi per l’assistenza di pazienti. A fronte di un fabbisogno di 540 medici di pronto soccorso ce ne sono in servizio meno di 300. Dati da brividi emersi ieri dalle testimonianze raccolte ieri in commissione regionale salute.

Il caso di Altamura

A chiedere l’audizione il capogruppo di Forza Italia, Paride Mazzotta, che ha focalizzato l’attenzione sul territorio di Altamura: un bacino da 72mila abitanti con un solo medico in servizio sull’unica postazione disponibile chiamata a coprire un territorio sconfinato come quello murgiano. Basti pensare che in caso di emergenza l’ambulanza del 118 impiega non meno di un’ora e mezza per effettuare l’intervento. Un lasso di tempo troppo lungo in caso di una seconda chiamata al numero d’emergenza che resterebbe fatalmente scoperta. Come se non bastasse l’ospedale di riferimento, il “Perinei” di Altamura, non è in grado di fornire assistenza adeguata in assenza di reparti salvavita come Emodinamica, Neurochirurgia o Chirurgia toracica.

Da qui la richiesta di potenziare l’unità di 118 con un altro mezzo di soccorso, così come richiesto dal referente medico del presidio di Altamura, Luca De Lucia, nello specifico un mezzo non medicalizzato da aggiungersi all’automedica.

L’Asl Bari s’è riservata di verificare in tempi stretti la fattibilità con la direzione generale, sia per la disponibilità del mezzo sia per la dotazione del personale necessario, ma evidenziando come esita una questione generalizzata in tutta l’area della Asl e delle macro aree del servizio di emergenza urgenza. La carenza di medici rappresenta il primo problema, al quale non si riesce a trovare soluzione.

La situazione a Noci

Sulla stessa linea l’audizione richiesta durante la seduta dalla consigliera Pd Lucia Parchitelli che ha acceso i riflettori sul caso Noci, nel barese, suo comune d’origine. Dal primo aprile 2025 la postazione 118 non potrà più disporre di un medico per il pensionamento di quello in servizio. Un allarme ammesso dalla stessa Asl Bari dal momento che nella macroarea 2, nella quale è inserita Noci, sono previste quattro postazioni con cinque medici per postazione per un totale di 20. Invece in servizio ce ne sono solo sette. Su tutto il territorio dell’Asl Bari dovrebbero esserci 140 medici in base alla pianta organica ma la copertura è molto inferiore. «Si tratta – ha detto Parchitelli – di un tema non è più rimandabile: la medicina d’urgenza è fondamentale per la sicurezza dei cittadini, cerchiamo di capire come nel brevissimo tempo possiamo intervenire».

La Regione

«Il Dipartimento Salute – ha risposto Mauro Nicastro, direttore della sezione Strategie e governo dell’offerta – sta lavorando alla riorganizzazione del 118 rivedendo postazioni e effettuando accorpamenti sulla base dei numeri che abbiamo. Per questo ogni Asl deve comunicare la situazione del personale e le carenze. Le correzione saranno effettuato considerando la popolazione e i dati di accesso dell’utenza, attraverso la collaborazione dei comuni in un’ottica di risposta di sistema».

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