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In Puglia è “derby” tra Pd e Movimento 5 stelle in vista del corteo per la Palestina a Roma

Tutti a Roma sabato prossimo. I due maggiori partiti di opposizione, Pd e Movimento 5 Stelle, si sfidano in tutta Italia e anche in Puglia su chi sarà in grado, il 7 giugno, di portare il maggior numero di militanti alla manifestazione nazionale contro il governo israeliano e in favore del popolo palestinese. La piattaforma…
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Tutti a Roma sabato prossimo. I due maggiori partiti di opposizione, Pd e Movimento 5 Stelle, si sfidano in tutta Italia e anche in Puglia su chi sarà in grado, il 7 giugno, di portare il maggior numero di militanti alla manifestazione nazionale contro il governo israeliano e in favore del popolo palestinese.

La piattaforma

La piattaforma sottoscritta dai leader Elly Schlein per il Pd e Giuseppe Conte per il M5S, oltre che da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni (Avs) è uguale alla «mozione che abbiamo presentato in Parlamento», dicono i promotori. «Facciamo appello tutte e tutti coloro che sentono come insopportabile quello che sta succedendo, mobilitiamoci insieme per fermare il massacro e i crimini del governo Netanyahu a Gaza». La protesta si concluderà nella piazza simbolo della sinistra, cioè a San Giovanni in Laterano dove, secondo le prime stime, dovrebbero arrivare almeno 200mila persone.

La mobilitazione

Di conseguenza Pd e M5S si stanno organizzando per allestire pullman da ogni provincia. Con la differenza, però, che quanti prenderanno posto sui bus dem lo potranno fare gratis, mentre i pentastellati chiedono un biglietto di 20 euro da versare ai dirigenti provinciali pugliesi. Infatti saranno Raimondo Innamorato, Iunio Valerio Romano, Letizia Morra, Mario Furore, Ruggero Valzano, Valentina Palmisano e Alessio Laneve coloro ai quali ci si dovrà rivolgere se per prendere parte alla trasferta. Il viaggio sarà breve. Dopo il corteo che partirà da piazza della Repubblica alla volta di San Giovanni e il canonico intervento dei leader dal palco a cui si aggiungeranno due operatori umanitari, si torna a casa perché il giorno dopo bisognerà recarsi alle urne per votare sui cinque referendum in materia di lavoro e di cittadinanza.

L’attesa

Intanto, c’è attesa all’interno dei partiti per la manifestazione, per una serie di ragioni e non solo perché il tema è sentito da molti e anche chi fino a poco tempo fa era schierato senza se e senza ma con Israele adesso inizia a nutrire dubbi sull’efficace della strategia del governo di Tel Aviv. La kermesse, infatti, sarà una prova di forza contro il centrodestra e soprattutto del governo, accusato dagli organizzatori di non avere «una posizione chiara contro il massacro dei palestinesi». Non solo, la mobilitazione, riferisce uno dei promotori, «sarà sicuramente una spinta per recarsi alle urne i giorni seguenti per i referendum». Infine, c’è la sfida tra i due partiti maggiori che si conteranno a suon di bandiere e di pullman.

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