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Finanziamenti esteri e linee di credito rapide, in Puglia è allarme per la truffa dei finti mediatori albanesi

Si presentano come consulenti esperti, intermediari accreditati con il sistema bancario albanese o facilitatori di investimenti transfrontalieri. In realtà, secondo le prime denunce, sarebbero truffatori che sfruttano le difficoltà di accesso al credito di molte aziende italiane. È un fenomeno in crescita quello dei finti professionisti che promettono finanziamenti dall’estero, chiedendo compensi anticipati per pratiche…
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Si presentano come consulenti esperti, intermediari accreditati con il sistema bancario albanese o facilitatori di investimenti transfrontalieri. In realtà, secondo le prime denunce, sarebbero truffatori che sfruttano le difficoltà di accesso al credito di molte aziende italiane.

È un fenomeno in crescita quello dei finti professionisti che promettono finanziamenti dall’estero, chiedendo compensi anticipati per pratiche che non porteranno mai ad alcun risultato. Negli ultimi mesi sono partite le prime segnalazioni formali alle forze dell’ordine.

Anche Bari risulta coinvolta: al momento sarebbero una decina i casi emersi e denunciati a carabinieri, Guardia di finanza e polizia. Uno dei casi riguarda un sedicente intermediario barese che avrebbe ottenuto circa 5mila euro da un imprenditore salernitano come anticipo per una linea di credito e per il finanziamento di un progetto industriale mai concretizzato. Dopo il pagamento, i contatti si sarebbero diradati fino a interrompersi del tutto.

Secondo stime raccolte tra associazioni di categoria, consulenti legali e sportelli anti-truffa, nel 2024 sarebbero stati almeno 80-100 gli imprenditori italiani entrati in contatto con falsi mediatori finanziari legati al mercato balcanico. Di questi, almeno una quarantina avrebbero versato somme di denaro, con importi che vanno dai 3mila ai 15mila euro.

Il buco

Il danno economico complessivo, su scala nazionale, potrebbe superare i 400mila euro. Il copione è quasi sempre identico: presentazioni curate, documenti apparentemente ufficiali, richieste di anticipi per «istruttorie», «garanzie» o «spese bancarie».

Nessun finanziamento reale, nessun rapporto con istituti di credito autorizzati. Le forze dell’ordine invitano imprenditori e professionisti a verificare sempre l’iscrizione agli albi ufficiali e a diffidare di chi promette accesso facile e veloce al credito estero. Le indagini sono in corso e non si esclude che il numero delle vittime possa crescere con l’emersione di nuovi casi.

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