Il venerdì nero dei trasporti: in Puglia 80% di adesione allo sciopero. Disagi in Basilicata

Anche in Puglia il personale del trasporto pubblico locale incrocia le braccia per 24 ore. Lo sciopero non prevede il rispetto delle fasce di garanzia.

I lavoratori chiedono non solo il rinnovo del contratto scaduto quasi un anno fa ma denunciano anche «la strutturale carenza di organico, i diversi episodi di aggressione fisiche e verbali ai danni degli operatori front-line e cronica difficoltà nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate» con conseguenze sui servizi.

Il personale di Ferrotramviaria che si occupa del trasporto locale su gomma a Bari e su ferro tra Bari e Barletta passando per l’aeroporto di Palese, garantisce i trasporti sulla linea che tocca l’aerostazione e i collegamenti da e per il quartiere periferico San Paolo di Bari. Sul proprio sito l’azienda fa sapere che in occasione dell’ultimo sciopero, l’adesione tra il personale è stata del 17,82%.

Ferrovie del Sud Est (Fse) ha pubblicato sul proprio sito, l’elenco di treni e bus garantiti nonostante lo sciopero nelle province di Bari, Taranto e Lecce. Anche Fse spiega che nel corso dell’ultimo sciopero nazionale dello scorso 9 settembre, ad aderire è stato il 23% del personale.

La sindaca di Andria Giovanna Bruno (Ali): «Il governo non investe sulla mobilità»

«È evidente che il governo Meloni poco o nulla vuole investire sulla mobilità, come si evince chiaramente dai notevoli tagli alle risorse nella fallimentare manovra finanziaria», dichiara Giovanna Bruno, sindaca di Andria e presidente di Ali Puglia, l’associazione delle autonomie locali, commentando lo sciopero.

Con l’astensione dal lavoro di oggi, il settore chiede anche «una vera e organica riforma della mobilità che annovera purtroppo modelli penalizzanti per il personale e per gli utenti, con un servizio arretrato e insoddisfacente in un tempo in cui la vera sfida a livello globale è proprio la mobilità di nuova generazione», ricorda Bruno che definisce «miope la bocciatura della maggioranza in commissione Trasporti dell’emendamento alla legge di bilancio che proponeva di incrementare a 800 milioni il fondo nazionale che ne conta solo 120: una miseria».

Per Bruno «il ministro Salvini [ministro dei Trasporti, ndr] deve connettersi alla realtà, farsi carico dei problemi che incidono sugli aspetti quotidiani delle comunità e dare risposte concrete con atti e scelte coerenti e forti, senza voltarsi dall’altra parte. Se è il governo in primis a non scommettere sul trasporto pubblico locale e sulla impellenza di potenziarlo con adeguate risorse, figuriamoci quanto possono farlo i Comuni già in sofferenza – conclude – con ripercussioni negative sui cittadini, costantemente vessati in cambio di servizi sempre più scadenti e insufficienti».

I disagi in Basilicata

L’adesione allo sciopero nazionale proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, «è stata in Basilicata superiore al 95 per cento con punte del 100 per cento»: lo ha detto il segretario regionale della Uiltrasporti, Antonio Cefola.

I disagi a Potenza sono stati evidenti: l’azienda che gestisce il trasporto urbano nel capoluogo lucano e l’impianto delle scale mobili che collega la parte bassa della città con il centro storico ha confermato che «gli impianti sono chiusi e solo due (Basento e Marconi) garantiscono la fascia di rispetto, dalle 7 alle 10 e dalle 12 alle 15» e per quanto riguarda il trasporto su gomma «è garantito esclusivamente il servizio per gli studenti». Non sono stati segnalati, invece, particolari disagi nella città di Matera.

In Puglia adesione all’80%

Sarebbe dell’80% l’adesione del personale del trasporto pubblico locale pugliese allo sciopero.

Secondo quanto rilevato dalla Filt Cgil Puglia, «l’adesione allo sciopero è all’80% con picchi di 100% nel personale viaggiante», in tutta la regione.

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