«Tata Motors», uno dei marchi leader nel settore automotive a livello mondiale, nell’ex Iveco di Foggia; il gruppo chimico «Jindal» nella Exxon Mobil a Brindisi; il colosso industriale dell’acciaio «AncelorMittal», seppur per un breve e non felice periodo, nell’ex Ilva di Taranto.
L’idea di un polo per l’information technology a Bari, di cui si è parlato, tra le altre cose, ieri, nella sede provinciale di Confindustria durante l’incontro con una delegazione dell’ambasciata dell’India a Roma guidata da Akash Gupta, è solo l’ultimo dei possibili progetti di una delle principali potenze industriali del mondo in Puglia.
L’incontro ha rappresentato un’importante occasione per presentare ai rappresentanti indiani il panorama del settore tecnologico pugliese, illustrandone competenze e potenzialità, e per valutare possibili ambiti di collaborazione futura tra le realtà locali e l’immenso e sviluppato ecosistema tecnologico indiano.
I precedenti
Un rapporto stretto, quello tra i due territori, fatto di interscambi continui, che nasce poco più di dieci anni fa con un evento dal forte valore iconico: le nozze stile Bollywood da 10 milioni di euro tra la terzogenita del magnate del ferro indiano Prmod Agarwal, Ritika, e Rohan Meta, rampollo di un petroliere di Bombay. Fu quello l’inizio del wedding tourism pugliese che avrebbe portato numerose coppie, anche hollywoodiane, a scegliere le masserie della Valle d’Itria o del Salento per i loro matrimoni da favola. L’evento, con 800 invitati e 1.700 persone assunte (compreso un domatore di elefanti), si tenne nel 2014 in quel Borgo Egnazia di Savelletri che poi diventerà la location del G7 tra le maggiori potenze mondiali.
In realtà, già qualche anno prima, a proposito di cinema, una troupe aveva girato proprio in Puglia «Housefull», commedia romantica che nell’aprile 2010 debuttò in 750 sale risultando all’epoca il secondo maggior incasso di sempre nella storia del cinema indiano.
A confermare questo legame India-Puglia, in questi giorni Exor ha ceduto il Gruppo Iveco a «Tata Motors» per 3,8 miliardi di euro, separando la divisione veicoli commerciali, acquisita da Tata, da quella della difesa, che andrà a Leonardo. L’operazione è stata autorizzata dal governo italiano e prevede che Tata mantenga stabilimenti, posti di lavoro e attività di ricerca e sviluppo in Italia per almeno due anni (anche a Foggia). Jindal aveva rilevato già qualche anno fa l’ex stabilimento della Exxon Mobil a Brindisi, acquisendo così l’impianto che produceva film speciali in polipropilene. L’investimento nella struttura di Brindisi ha portato a un aumento della capacità produttiva.








