Povertà ed esclusione sociale, aumento delle disuguaglianze e consumo di suolo. Sono gli obiettivi totalmente falliti dalla Puglia nell’ambito dell’Agenda 2030 dello Sviluppo sostenibile dell’Onu, che hanno portato alla bocciatura del territorio nell’ultimo rapporto diffuso dall’Asvis, l’alleanza per lo sviluppo sostenibile presieduta da Enrico Giovannini. In Puglia, infatti, solo il 32,1% degli obiettivi è raggiunto o raggiungibile in futuro, oppure mostra comunque progressi troppo modesti.
L’analisi
Il focus regionale relativo alle quattro dimensioni considerate dal rapporto Asvis: sociale, economica, ambientale e istituzionale; evidenzia le maggiori criticità in quella economica, dove solo uno obiettivo su cinque risulta raggiungibile/raggiunto. Anche la situazione relativa alla dimensione sociale è negativa: gli andamenti analizzati permetterebbero di raggiungere solo uno obiettivo su otto. Più nello specifico, solo un Goal presenta un forte miglioramento: Consumo e Produzione responsabile, con un livello inferiore alla media italiana; tre presentano un lieve miglioramento: Giustizia e istituzioni con livello in linea con quello dell’Italia; Parità di genere e Energia con valori inferiori.
Sette presentano una sostanziale stabilità: si tratta di Salute e Acqua con valori in linea con quelli nazionali; Agricoltura e Alimentazione, Istruzione, Lavoro e crescita economica, Imprese, innovazione e infrastrutture e Città e comunità con livelli inferiori. Risultati che attestano una sostanziale immobilità nello sviluppo della Regione che negli ultimi 3-5 anni non è riuscita a intercettare le richieste dell’Europa. Infine vi sono i tre obiettivi che attestano un peggioramento significativo e che pesano sul giudizio finale: Povertà, Disuguaglianze e Vita sulla terra, tutti con valori inferiori alla media italiana.
Nel 2023 è aumentata del 12,8% la povertà assoluta, e, anche se leggermente, il rischio di povertà ed esclusione sociale (+0,2 punti percentuali dal 2021 al 2023). In tema di disuguaglianze, pesa l’aumento dell’indice di dipendenza strutturale (+6,6 punti percentuali). Dato che annulla anche gli effetti positivi dell’aumento dell’occupazione giovanile (+7,7 punti percentuali dal 2018).
Infine, c’è il Goal 15 dell’Agenda 2030 “Vita sulla Terra”, che mira a proteggere e ripristinare gli ecosistemi terrestri: utilizzare in modo sostenibile le foreste, fermare la desertificazione e il degrado del territorio, salvaguardare la biodiversità. Per questo indicatore, continua ad aumentare l’indice di copertura del suolo, e quindi il suo consumo, che passa da 106,2 nel 2012 a 109,6 punti nel 2022).