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Il rapper Kento racconta il salvataggio dei migranti sbarcati a Brindisi con la Ocean Viking

«Quando siamo arrivati, abbiamo visto ragazzi giovanissimi, quasi surreale la loro calma. Avevano già accettato l’idea della morte, rassegnati a un destino che sembrava ormai inevitabile».

Così il rapper e scrittore “Kento” descrive la situazione a bordo della Ocean Viking, la nave dell’organizzazione “Sos Mediterranee” che questa mattina è arrivata al porto di Brindisi dove sono sbarcate le 48 persone soccorse due giorni fa nelle acque internazionali al largo della Libia.

Tra i migranti, 43 sono minori non accompagnati, e tutti sono stati tratti in salvo da un gommone sovraffollato in balìa delle onde. Kento, partecipando a questa missione di salvataggio a bordo della nave, ha avuto modo di raccogliere alcune storie.

«Ci hanno raccontato di essere passati dall’inferno della Libia; parecchi ci hanno detto – aggiunge lo scrittore calabrese – di aver trascorso anni prima di riuscire a partire, il che significa che sono arrivati in Libia quando erano bambini; qualcuno di loro ci ha raccontato di essere stato prigioniero nelle condizioni che potete immaginare».

Come viene spiegato dalla ong, nella serata di mercoledì, in seguito a un messaggio radio Vhf di un aereo Nato, la “Ocean Viking” aveva salvato 48 persone. Verso la fine dell’operazione, come raccontato dallo stesso Kento, la guardia costiera libica «si è avvicinata alla scena a tutta velocità eseguendo manovre pericolose».

Nonostante l’inutile tensione, il team di Sos Mediterranee è riuscito a portare in salvo tutti i profughi. In un primo momento le autorità avevano indicato il porto di Ravenna, dopo diverse richieste “è stato assegnato Brindisi come porto sicuro”, a causa del maltempo.

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