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Attualità Puglia

Il Natale è sempre più povero, a rischio oltre 900mila pugliesi: costretti a chiedere aiuto per mangiare

C’è chi ha perso il lavoro, chi invece un impiego ce l’ha ma non guadagna abbastanza per provvedere ai fabbisogni della propria famiglia. E ancora piccoli commercianti costretti a chiudere, dopo anni di sacrifici e lotte, le proprie attività per mancanza di fondi. Con l’incidenza della povertà relativa passata dal 20% del 2022 al 22,3% del 2023 in Puglia, sono quasi 900mila gli abitanti della regione a rischio indigenza che per Natale potrebbero essere costretti a chiedere aiuto per mangiare, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari.

L’emergenza

La povertà alimentare tra i minori è cresciuta prima per effetto della pandemia e poi della guerra con l’aumento dell’inflazione che ha colpito duramente la spesa e messo in difficoltà un numero crescente di famiglie con un balzo del 12% degli under 15 anni costretti a ricorrere agli aiuti per mangiare, ma a rischio alimentare ci sono anche gli anziani e i migranti stranieri. Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie, persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

L’iniziativa

Per questo Coldiretti Puglia, ha dato vita all’offertorio della solidarietà con i doni della terra in occasione della Messa regionale del Ringraziamento, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo. In tutti i mercati contadini è attiva la “spesa sospesa”, dove i consumatori hanno la possibilità di fare una donazione libera grazie alla quale acquistare prodotti a favore dei più bisognosi, sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratta di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare Made in Italy, di qualità e a chilometro zero tra quelli proposti dagli agricoltori di Campagna Amica, con la spesa raccolta che viene poi consegnata agli enti caritativi e ai servizi sociali dei Comuni.

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