Un terzo del Made in Italy che arriva a tavola dalle campagne pugliesi è prodotto da manodopera straniera. Sono infatti 22.314 gli operatori provenienti da tutto il mondo che trovano regolare occupazione in agricoltura, pari al 10% dei braccianti extracomunitari presenti su tutto il territorio nazionale.
Sono i dati diffusi da Coldiretti Puglia alla vigilia del cosiddetto click day, previsto per domani 12 febbraio, per i lavoratori stagionali dei settori agricolo e turistico-alberghiero.
L’organizzazione sottolinea, in particolare, che «gli occupati stranieri sono ben rappresentati nel settore agricolo, dove si concentrano per il 23,6% contro il 7,8% degli italiani, con la manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi cinque anni, che resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio)».
I braccianti extracomunitari, evidenzia la Coldiretti Puglia, «hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura».
Si tratta, prosegue l’associazione, di «una presenza importante che non basta però a coprire le necessità delle imprese agricole, anche per alcune lacune nell’attuale normativa, a partire dal meccanismo del click day, con poche quote e non tempestive rispetto alle esigenze di stagionalità del settore agricolo. Capita spesso, infatti, che il lavoratore arrivi quando le attività di raccolta per le quali era stato chiamato sono già terminate».
Per superare le attuali difficoltà, dunque, la Coldiretti regionale propone di «passare a una gestione diretta e controllata dei flussi migratori e le ultime modifiche introdotte alla normativa sul decreto flussi rappresentano un passo importante verso la semplificazione e il rispetto dei tempi di ingresso dei lavoratori, che vanno implementate con un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali e dei consolati».