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Attualità Puglia

Il caso dei docenti di sostegno: in Puglia quasi la metà è precaria

Il diritto all’istruzione è uno dei pilastri fondamentali della nostra democrazia. Un diritto universale, sancito dalla Costituzione, che dovrebbe garantire a ogni bambina e bambino – indipendentemente dalle condizioni personali – pari opportunità di apprendere, crescere, partecipare. Eppure, per migliaia di studenti con disabilità, questo diritto è ancora oggi fragile, negato, o garantito solo parzialmente.
Un paradosso che si ripropone ogni anno, proprio mentre il mondo celebra – il 3 dicembre – la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita dall’ONU nel 1992 per promuovere inclusione, diritti e dignità.

Il quadro delle scuole

In Puglia, il quadro tracciato dalla Uil Scuola regionale è allarmante: per l’anno scolastico 2025/2026 sono stati attivati 10.142 posti di sostegno in deroga. Posti «aggiunti» rispetto all’organico di diritto, ma coperti quasi sempre da supplenti, spesso nominati a scuola già iniziata, con contratti temporanei e cambi continui che spezzano la continuità educativa.

«In questo anno scolastico sono stati superati 10mila posti in deroga – denuncia Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia – una scelta politica che va contro la qualità dell’inclusione».
La distribuzione dei numeri racconta l’entità del problema: 905 nella scuola dell’infanzia; 3.974 nella primaria; 2.336,5 nella secondaria di primo grado; 2.926,5 nella secondaria di secondo grado.
E le differenze territoriali mostrano squilibri evidenti: 3.398 posti in deroga nella provincia di Bari, 1.690 nella Bat, 806 a Brindisi, 1.279 a Foggia, 1.500 a Lecce, 1.469 a Taranto.

L’emergenza

Un ricorso così vasto alla deroga è possibile solo andando a forzare l’organico stabile, il cosiddetto «organico di diritto», che dovrebbe invece coprire i fabbisogni reali delle scuole. «È una gestione emergenziale che ormai è diventata sistema – prosegue Verga – con conseguenze gravissime: discontinuità didattica, progetti educativi spezzati, diritti negati. Serve un piano strutturale di stabilizzazione del personale di sostegno».

Un’urgenza resa ancora più evidente dai numeri complessivi degli alunni con disabilità nella regione: 1.815 nella scuola dell’infanzia; 8.109 nella primaria; 5.879 nella secondaria di primo grado; 7.490 nella secondaria di secondo grado, per un totale di 23.293 studenti.

Dietro ogni numero c’è una storia: un bambino che cambia insegnante ogni anno, una famiglia lasciata sola, una scuola che prova a fare il possibile con risorse insufficienti. La Puglia ha una tradizione importante in tema di inclusione, ma oggi sconta scelte politiche che rischiano di far arretrare la qualità del sostegno.

La Giornata internazionale delle persone con disabilità non può ridursi a una ricorrenza simbolica. Deve diventare l’occasione per ribadire un principio semplice ma fondamentale: l’inclusione non è un costo, è un investimento in equità e futuro. E passa, inevitabilmente, dalla stabilità del personale, dalla formazione, da organici adeguati e da politiche che mettano al centro i diritti di chi, più di altri, ha bisogno della scuola per crescere e affermarsi.

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