Saracinesche abbassate definitivamente, dopo anni di lavoro, che lasciano spazio a realtà economiche emergenti. Non si ferma in Puglia la chiusura dei negozi storici, travolti dalle nuove dinamiche del mercato. Queste attività, che per decenni hanno rappresentato non solo luoghi di acquisto, ma veri e propri simboli della cultura e dell’identità territoriale, stanno spegnendosi una dopo l’altra. Le cause del fenomeno sono molteplici. Fra queste, ci sono l’aumento vertiginoso dei prezzi degli affitti nei centri cittadini e tutti i costi da sostenere, che hanno reso impossibile per molti commercianti mantenere aperti i propri locali. Molti di questi negozi si trovano in posizioni strategiche, spesso in edifici di pregio architettonico, come nel caso di Bari e Lecce, che attirano l’attenzione di grandi investitori e catene internazionali disposte a pagare cifre astronomiche per accaparrarsi gli spazi. A ciò, poi, si aggiunge una concorrenza spietata, sia da parte dei centri commerciali sia dall’e-commerce.
La crisi
Il cambio delle abitudini dei consumatori, sempre più orientati verso lo shopping online per comodità e prezzi convenienti, ha inflitto un duro colpo ai negozi tradizionali pugliesi, incapaci di competere sul piano dei costi e della rapidità del servizio. Ma non è solo una questione economica. I gusti dei consumatori, stanno cambiando rapidamente, con una preferenza crescente per i brand internazionali e una maggiore attenzione alle mode. Di conseguenza, negozi storici pugliesi di abbigliamento, calzature, ma anche di libri, ferramenta e prodotti alimentari, faticano a mantenere attrattiva la propria offerta. Un segnale inequivocabile di questa crisi è rappresentato dalle sempre più frequenti svendite straordinarie che precedono la chiusura definitiva dei negozi.
Le strategie
Gli esercenti, nel tentativo disperato di liberarsi delle scorte e recuperare almeno parte dell’investimento, abbassano drasticamente i prezzi, trasformando le vetrine in luoghi di liquidazione. Tuttavia, questi tentativi raramente riescono a garantire una sopravvivenza a lungo termine, e così, spariscono interi pezzi di storia locale. Sui social, i commercianti pugliesi raccontano con amarezza la loro lotta quotidiana. A San Severo, la signora Pia, proprietaria di un negozio di tessuti tramandato da tre generazioni, ha condiviso il suo sconforto: «Mio nonno ha aperto questo negozio e mai avrei pensato di doverlo chiudere io. Purtroppo, passione, tradizione e professionalità non bastano più per sopravvivere».