«Dopo anni di crescita doppia rispetto alla media nazionale, il 2024 rappresenta un fisiologico rallentamento, ma non certo una battuta d’arresto». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commenta l’analisi di Bankitalia sull’economia pugliese presentata ieri a Bari.
Citando anche il rapporto Svimez del 19 giugno scorso, Emiliano sottolinea che «la Puglia continua a crescere anche nel 2024» ed evidenzia che «il pil pugliese segna un +0,6% (+0,5% per Bankitalia) in linea con la media del Centro-Nord e superiore al Nord-Est (-0,2%)».
Emiliano stigmatizza i titoli di alcuni giornali che parlano di “frenata” o di “peggior risultato del Sud”. Per il governatore pugliese «la realtà è diversa: la Puglia mantiene un ritmo positivo, confermato da un +7% di crescita complessiva dal 2022–2024, superiore alla media del Centro-Nord (+5,6%)». Anche se «le sfide non mancano», prosegue, elencando: «La stagnazione del terziario, la minore vivacità del comparto costruzioni, la drastica riduzione della produzione ex Ilva, la crisi del settore automotive, e una minore incidenza degli investimenti Pnrr rispetto ad altre regioni. A queste si aggiunge un elemento su cui anche il mondo imprenditoriale ha espresso preoccupazione: il ritardo nell’assegnazione delle risorse Fsc da parte del Governo nazionale».
L’economia pugliese e i ritardi nell’assegnazione degli Fsc: «Ricadute negative sulle imprese»
Ritardi che, prosegue il presidente della Regione Puglia, «hanno avuto ricadute negative su tutto il sistema delle imprese, rallentando investimenti, programmazione e competitività del tessuto produttivo regionale».
Le misure messe in campo dalla Regione Puglia per il sostegno alle imprese
Per questo, aggiunge, «oggi più che mai, serve una visione coesa e una risposta strutturale, come quella già avviata dalla Regione Puglia» con alcune misure di sostegno alle imprese come i MiniPia, il bando Trasformazioni, i Pia (per Pmi strutturate), i Contratti di Programma, investimenti in formazione di alta specializzazione, sostegno alle startup con Nidi, Tecnonidi, Equity, la nascente piattaforma di Open Innovation e il prossimo bando Pre-Seed, e il bando Step in arrivo e incentrato sulle tecnologie critiche Ue.
La Regione Puglia, ricorda ancora Emiliano, è impegnata a «definire nuove traiettorie tra automotive e aerospazio, con un dialogo strutturato che ha coinvolto università, centri di ricerca, Its, imprese e istituzioni» ed è attivo un Tavolo regionale di crisi per il settore, sotto il coordinamento del Sepac e con il supporto della Fondazione Ipres».
Il mercato del lavoro e l’export
I dati sul mercato del lavoro, poi, «rafforzano il quadro di una ripresa qualitativa: nel I trimestre 2025, la Puglia ha registrato un +0,8% di occupati (contro il +0,4% nazionale e il -0,54% del Mezzogiorno), con punte di crescita nel terziario avanzato (+9,5%), costruzioni (+6,5%) e commercio-turismo (+1,5%)», sottolinea ancora Emiliano. E prosegue: «L’export tiene nonostante la congiuntura: -3% nel 2024, ma in tenuta nei settori ad alto valore aggiunto come agroalimentare, macchinari, farmaceutico, agricoltura».
Investimenti e capitale umano
Per trasformare la cresciuta in uno sviluppo duraturo, per il governatore pugliese, «come ricordano Svimez, Bankitalia e lo stesso professor Peragine dell’Uniba, serve ora una riflessione più profonda su produttività e proseguire nel solco della qualificazione degli investimenti privati in Ricerca, sviluppo e innovazione».
Infine, Emiliano ribadisce «quanto emerso nel rapporto di Bankitalia: la perdita di capitale umano dal 2007 ad oggi ha inciso per 7 punti di pil nel Sud. Trattenere e attrarre talenti, creare condizioni favorevoli per i giovani e per l’impresa, è una priorità assoluta».
La Puglia, conclude il governatore pugliese, «ha dimostrato di saper reagire. Ora, dobbiamo proseguire insieme: istituzioni, imprese, università, cittadini. Con l’innovazione come motore, la produttività come obiettivo e le persone al centro».