I circoli sportivi esclusi dalla direttiva Bolkenstein: Balneari pronti alla rivolta

Circoli sportivi fuori dall’applicazione della Bolkestein, la normativa europea che quest’anno ha fatto saltare dalle sedie i gestori dei lidi balneari, che saranno costretti a rimettersi in gioco con tanto di nuovi bandi. E la protesta è appena iniziata. Antonio Capacchione, presidente di Sib, pugliese e gestore di un grande stabilimento a Margherita di Savoia non sente ragione: «Un danno per la credibilità della politica e per l’autorevolezza dell’Unione europea. Un tragico errore salvare dalla Bolkestein solo i circoli dei “signori” e non anche “i balneari” che traggono sostentamento e reddito dalle concessioni demaniali», afferma il presidente e poi aggiunge, aprendo una questione non da poco: «Una decisione, quella intrapresa, che comunque dimostra che è possibile escludere o anche solo mitigare l’applicazione della Bolkestein. – e aggiunge – Continuiamo pertanto ad essere impegnati per una sua corretta applicazione».

Il decreto atteso

Intanto c’è qualche Comune (in Basilicata) che si lanciato in avanti e ha iniziato a fare le gare per l’assegnazioni degli spazi demaniali. ed è su questo che insorgono a gran voce i balneari. «Non chiediamo altro che il rispetto delle regole – dice Salvatore Trinchillo, vicepresidente di Sib – ed è per questo che bisogna agire solo quando ci sarà un decreto ministeriali che fissi regole per tutti. Regole uguali». In pratica il rischio qual è ? Che se ogni Comune fa da se’ si possono avere disparità sia per la valutazione dei progetti nuovi, sia anche per la durata della concessione. In parole semplici ci si può trovare con un Comune che da’ una concessione per 10 anni e uno limitrofo che decide per 15; un Comune che valuta l’impatto ambientale con un punteggio massimo e un altro che da’ più importanza ad altro. Un caos. E’ questa la parola più giusta da usare.

«Combattiamo la normativa europea e lo faremo in tutte le sedi – continua Trinchillo – ma se proprio deve essere applicata che sia il governo a prendersi la briga, per tutto il territorio italiano, a fissare le regole».

Ad oggi questo non è ancora avvenuto, il tempo massimo fissato è marzo 2025. Da quel momento in poi, chiedono i balneari, si inizi con le gare per i Comuni. Intanto già togliere dalla norma europea i circoli sportivi di lusso ha creato non poco scompiglio. E se non si fa in tempo, perchè i Comuni devono comunque fare i Piani Spiaggia (Pudm, in sigla) e anche per questo ci vorrà del tempo.

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