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Giustizia, Emiliano: «Magistrati non facciano difesa corporativa». Il ponte sullo Stretto? «Ora la vedo complicata»

I magistrati «non devono costituirsi come comitato per il "no"» al referendum contro la riforma della Giustizia varata dal governo Meloni «perché sembra una difesa esclusivamente corporativa che rischia di peggiorare la percezione dei cittadini». Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervistato a Tagadà, su La7. Sulla riforma della Giustizia «l'Anm…
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I magistrati «non devono costituirsi come comitato per il “no”» al referendum contro la riforma della Giustizia varata dal governo Meloni «perché sembra una difesa esclusivamente corporativa che rischia di peggiorare la percezione dei cittadini». Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervistato a Tagadà, su La7.

Sulla riforma della Giustizia «l’Anm deve darsi una calmata perché rappresenta i magistrati», ha aggiunto: «Possono esprimere i loro convincimenti, ma lo devono fare con grande cautela: non possono contrapporsi sul piano politico su un referendum al Governo».

Per Emiliano «i magistrati devono fornirci quelle riflessioni e quelle informazioni che sono necessarie per capire, senza entrare in un contraddittorio con il Governo».

Ponte sullo Stretto: «Ora la vedo complicata. È come per l’Autonomia differenziata»

Parlando poi della bocciatura da parte della Corte dei Conti al progetto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, Emiliano ha affermato che «il Governo non sa neanche perché la Corte dei Conti non ha bollinato, sa solo che non ha bolinato ed è subito partito in quarta parlando di un complotto politico dei giudici contro il Governo».

Ora la vicenda del ponte sullo Stretto, per il governatore pugliese, «la vedo molto complicata, perché – ha aggiunto – è come la storia dell’Autonomia differenziata che dopo aver preso una legnata mortale dalla Consulta, [dal Governo, ndr] hanno detto che sarebbero andati avanti, ma non stanno andando avanti; è come la storia dei centri di detenzione per migranti in Albania “noi andiamo avanti, noi apriremo”, e non stanno andando avanti».

Emiliano ha sottolineato che «in Italia esiste un principio di legalità che non può essere fatto saltare. Perché qualcuno della burocrazia e del Governo li ha invitati alla calma, perché se quelli [i giudici, ndr] hanno ragione in modo inoppugnabile, come è molto probabile che sia, la figuraccia è doppia».

Il governatore pugliese ha evidenziato che poi «qualcuno deve avergli spiegato [al Governo, ndr] che questi giudici li nomina il Governo, non sono giudici ordinari, che questi non ci hanno nemmeno detto di che cosa si tratta e, siccome sono bravi questi giudici, può darsi che abbiano trovato difetti tanto gravi che forse hanno ragione loro. Quindi, deve aver detto, “State attenti a tirare fuori la teoria del complotto perché rischiamo di fare una figuraccia“. Quindi, si sono rimessi in carreggiata. Questi giudici – ha concluso – vengono nominati dal Governo, hanno un Csm separato, e siccome in più occasioni hanno dato fastidio a questo governo è in programma una riforma anche della Corte dei Conti».

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