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Giubileo degli adolescenti, migliaia di ragazzi a Roma per dire addio a Bergoglio

È il giorno dei funerali di papa Francesco, un evento che segna la storia della Chiesa e che ha richiamato nella Capitale fedeli da ogni parte d’Italia e del mondo. Tra questi, molti sono partiti nei giorni scorsi e tanti altri ancora nella notte appena trascorsa si sono messi in viaggio da Puglia e Basilicata,…
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È il giorno dei funerali di papa Francesco, un evento che segna la storia della Chiesa e che ha richiamato nella Capitale fedeli da ogni parte d’Italia e del mondo. Tra questi, molti sono partiti nei giorni scorsi e tanti altri ancora nella notte appena trascorsa si sono messi in viaggio da Puglia e Basilicata, per l’ultimo saluto a un pontefice amato, capace di parlare al cuore di tutti.

Autobus affollati hanno lasciato Bari, Lecce, Foggia, Matera, Taranto, Potenza e decine di piccoli comuni: partenze notturne, viaggi lunghi, ma affrontati con spirito di raccoglimento e determinazione. Per molti di questi pellegrini, si tratta del primo viaggio a Roma. A guidare la delegazione dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto c’è Monsignor Giuseppe Satriano, che ha voluto essere presente per rendere omaggio al Santo Padre anche a nome della sua comunità.

I giovani

Ma Roma in queste ore accoglie anche migliaia di giovani arrivati per il Giubileo degli adolescenti, un evento che assume oggi un valore ancora più forte, carico di emozione e significato. «Siamo venuti qui per celebrare, ma anche per riflettere. Questo lutto ci fa sentire la Chiesa più nostra, più vera», racconta Maria Chiara, 15 anni, partita da Matera con il pullman organizzato dalle parrocchie della diocesi. Insieme ai ragazzi, anche gli educatori, i sacerdoti, i catechisti. Tra i gruppi presenti, c’è pure quello della parrocchia del Santissimo Crocifisso di Cerignola, con il Gruppo Cerignola 3 San Francesco d’Assisi, che ha portato a Roma trenta ragazze, seguite dai capi scout e dagli educatori.

«Un percorso intenso e prezioso, quello che stiamo vivendo – dice Carlo Barbieri, capogruppo – abbiamo lavorato per mesi con loro, offrendo esperienze concrete, momenti di servizio, occasioni di incontro reale. Questo Giubileo è la sintesi di quel cammino, e la scomparsa del Papa lo rende ancora più toccante. Vogliamo che sentano di fare parte di una comunità viva, che crede nella forza del bene condiviso». Le parole dei giovani sono piene di consapevolezza. I loro racconti pubblicati sui social racchiudono entusiasmo e speranza. «Non mi aspettavo un’emozione così forte», scrive Gianluca, 16 anni, partito da Bari.

«Quando nei giorni scorsi sono entrato in piazza San Pietro e ho visto tutta quella gente, ho capito che stavo vivendo qualcosa di grande – aggiunge – pensavo fosse solo un viaggio con gli amici, ma invece ho scoperto una Chiesa che sa ascoltare anche noi giovani. Il Papa lo sentivo come uno di famiglia».

Le testimonianze si sommano, tra pellegrinaggi e preghiere, tra lacrime e sorrisi. Roma oggi è crocevia di emozioni forti e contraddittorie: dolore per la perdita, gratitudine per l’eredità spirituale, gioia giovane di chi guarda al futuro con occhi aperti. I passi dei pellegrini si mescolano a quelli dei ragazzi. Insieme, portano lo stesso desiderio di vivere con autenticità i messaggi di Papa Francesco. Un’eredità che ora, più che mai, cammina sulle gambe di un popolo che non ha smesso di credere.

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