L’appuntamento verità dovrebbe essere fissato nella mattinata del primo ottobre alla Prefettura di Foggia, quando è prevista in Capitanata la presenza di Maurizio Falco, commissario straordinario del Governo per l’attuazione della misura del Pnrr finalizzata al superamento degli insediamenti abusivi nelle campagne. Data e orario non sono stati ancora ufficializzati, ma l’attesa è tanta. «Ci aspettiamo notizie certe e rassicurazioni concrete sulla destinazione dei fondi per i ghetti della Capitanata», afferma Giovanni Tarantella, segretario provinciale Fillea Cgil. In ballo ci sono 114 milioni di euro, la fetta più consistente dei 200 milioni destinati in tutta Italia, dall’allora governo Draghi, per eliminare gli agglomerati di lamiere e legno affollate di migranti che occupano le campagne, specie del Foggiano.
«Ci sono tempi stretti e speriamo che il commissario venga a darci notizia della proroga della scadenza per i progetti e non di un taglio dei fondi», sottolinea ancora Tarantella, anche se si è ancora all’anno zero: soldi solo sulla carta e nessun progetto finora concretizzato, anche perché i sindaci e le organizzazioni sindacali hanno respinto la proposta governativa di realizzare container – sul modello albanese – per dare una casa alle migliaia di braccianti, ammassati in precarie abitazioni, senza servizi. «Da mesi abbiamo perso dai radar il commissario e il Governo» afferma il sindaco di Manfredonia, Domenico la Marca, sul cui territorio insiste il grande ghetto di Borgo Mezzanone (circa tremila migranti ospitati nelle baracche). «Siamo fermi da quasi un anno e restiamo in attesa di capire, conoscere, confrontarci con un Governo che non riesce a dare risposte ai nostri interrogativi».
La prospettiva
La voce che arriva da Palazzo Chigi è quella di una rimodulazione dei finanziamenti disponibili: non più sotto la bandiera del Pnrr, ma in altri fondi europei. In questo senso sarebbe in atto una interlocuzione con Bruxelles per cercare la quadra e ottenere un prolungamento dei tempi di scadenza, tanto da evitare la perdita dei 200 milioni di euro disponibili. «Una situazione surreale. Siamo molto delusi e molti migranti sono arrabbiati per una situazione che si sta prolungando da troppo tempo» sottolinea ancora Tarantella.
L’allarme
Intanto, i Giovani democratici parlano apertamente di perdita dei fondi per il superamento dei ghetti. «Sarà un taglio drastico che gira le spalle a migliaia di lavoratori e peggiora le loro condizioni di vita, rendendole ancora più insostenibili, perché al danno si aggiunge anche la beffa», afferma Claudia Caputo, segretaria regionale dei Giovani democratici pugliesi. Resterebbero disponibili solo 24 milioni di euro, praticamente il 10 per cento della somma iniziale, nessuno dei quali destinati ai grandi agglomerati abusivi delle campagne della Capitanata.
Verranno finanziati soltanto 11 progetti in tutta Italia, nessuno in Puglia con buona pace di Borgo Mezzanone, Torretta Antonacci e Cerignola dove si continuerà a vivere in baracche di lamiere e ferro. Sfruttati nelle campagne, fantasmi per lo Stato.