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Attualità Puglia

Fondo di solidarietà, tanti Comuni pugliesi nella black list ministeriale

Nel mosaico nazionale delle performance legate al Fondo di solidarietà comunale, la Puglia restituisce un’immagine sfumata, fatta di territori in linea con gli obiettivi e di altri che invece arrancano. Il fondo, istituito per garantire in tutti i Comuni italiani i livelli essenziali delle prestazioni sociali, finanzia tre ambiti chiave: servizi sociali, asili nido e trasporto scolastico per studenti con disabilità. Ogni anno i Comuni devono certificare i risultati raggiunti, e quelli che non inviano la documentazione o dichiarano di non aver centrato gli obiettivi vengono inseriti nell’elenco degli «inadempienti». È quanto stabilito dal decreto recentemente firmato dal ministero dell’Interno, relativo alla certificazione delle attività svolte nel 2024.

Lo scenario regionale

In Puglia, il quadro è diversificato. Le province di Brindisi e Barletta-Andria-Trani rappresentano esempi virtuosi. Lo scenario, però, cambia quando ci si sposta nelle province di Bari, Lecce, Taranto e soprattutto Foggia, dove la presenza di diversi Comuni inadempienti riflette fragilità strutturali nella capacità di garantire i servizi minimi previsti dal Fondo. Le difficoltà maggiori emergono nei servizi sociali e negli asili nido, che si confermano i due settori più problematici, che non hanno centrato gli standard richiesti per il 2024. Più limitata ma comunque significativa è l’area di criticità legata al trasporto scolastico per studenti con disabilità, un servizio che altrove appare meno critico.

Nel confronto con le altre regioni italiane, la Puglia si colloca in una fascia intermedia-alta per numero di comuni inadempienti: non raggiunge i livelli della Sicilia, che guida la classifica, né quelli delle regioni più popolose come la Lombardia, dove l’estensione territoriale amplifica le difficoltà. Tuttavia, il dato pugliese resta più elevato rispetto a molte regioni del Centro-Nord, che si mostrano più solide soprattutto nella gestione degli asili nido. La Puglia, dunque, non è tra le peggiori, ma nemmeno tra le più performanti: alterna eccellenze e ritardi, e offre una fotografia che invita a programmare interventi più mirati e differenziati, capaci di colmare le distanze tra province virtuose e territori ancora in affanno.

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