Rivedere la spesa europea della Regione Puglia ricalibrando le risorse in favore delle piccole e medie aziende pugliesi. È questa la richiesta delle associazioni di categoria delle piccole e medie imprese che lamentano lo squilibrio degli aiuti europei, in particolare gli incentivi allo sviluppi, troppo sbilanciati in favore di grandi aziende e multinazionali.
Una criticità molto sentita dal tessuto della piccola imprenditoria, spesso a conduzione familiare, che rappresenta l’ossatura del sistema economico pugliese. Piccole e micro realtà rischiano l’estinzione considerando la crisi, l’inflazione e il quadro di incertezza internazionale determinato dalla guerra dei dazi recentemente dichiarata a quasi tutto il mondo dal presidente americano Donald Trump.
Gli incentivi europei
Del resto l’analisi dei dati parla chiaro e sembra dare ragione alle proteste dei “piccoli”. Il report degli incentivi europei 2021 al 2027 registra un peso preponderante in favore dei colossi industriali. Basti pensare che, in quasi cinque anni di programmazione, i contratti di programma destinati a multinazionali e grandi imprese, insieme a Pia e Pia Turismo, hanno drenato in tutto quasi 900 milioni di euro. Di contro le misure per le piccole realtà aziendali, per esempio bandi come Mini Pia, Nidi e TecnoNidi, si sono fermati al di sotto degli 80 milioni di euro di aiuti. A conti fatti meno del 10% del totale riservato alle grandi aziende.
L’occupazione
Eppure, sul fronte dell’occupazione prodotta il divario è meno netto di quanto ci si possa aspettare. Ed infatti gli incentivi alle piccole e micro imprese hanno generato in tutto circa 1.200 posti di lavoro, contro i 2.400 creati dagli incentivi distribuiti ai grandi. Come se non bastasse il quadro è aggravato dai ritardi nei pagamenti delle misure del vecchio piano di finanziamenti 2014-2020 che aveva una consistenza maggiore in favore delle pmi. A ciò si aggiunge la cancellazione di bandi preziosi che facevano la loro parte a sostegno dei soggetti più svantaggiati. Temi da affrontare con urgenza per provare a correggere la direzione di marcia nella nuova programmazione comunitaria.
La Commissione
La scorsa settimana il presidente della Commissione regionale Sviluppo, Francesco Paolicelli, aveva convocato l’assessore al ramo Alessandro Delli Noci e il capo del Dipartimento Gianna Elisa Berlingerio, per esaminare la questione e provare a individuare correttivi efficaci confrontando in particolare i dati disponibili. La seduta della Commissione, però, è stata rinviata per impossibilità a partecipare dei due soggetti istituzionali convocati. Adesso la speranza è che l’organismo venga al più presto riconvocato per risolvere una questione che rischia di mettere in ginocchio le piccole imprese pugliesi.