Dopo oltre due anni e mezzo di attesa, si accende finalmente il semaforo per il patto di coesione della Puglia da 6,5 miliardi di euro. Stavolta, come si dice, è davvero fatta. Lo sblocco è arrivato l’altro giorno grazie al sigillo posto dalla Corte dei Conti. Un passaggio atteso da oltre 30 mesi, l’ultimo, ed a conti fatti il più veloce di un percorso burocratico lungo e farraginoso.
Il braccio di ferro
Tutto era cominciato, dopo un braccio di ferro di oltre un anno e mezzo fra regione Puglia e governo centrale, il 29 novembre 2024 al Palazzo del consiglio regionale. Quando la premier Meloni, il governatore Emiliano e l’allora ministro Fitto firmarono l’accordo di coesione pugliese. Da allora, però, è stato un continuo slalom tra autorizzazioni e passaggi di mano da ministeri ed uffici.
Due mesi dopo, il 30 gennaio, è arrivato il sospirato nulla osta del Cipes, il comitato interministeriale per la programmazione economica presieduto dal ministro per l’economia Giorgetti. Poi il faldone è stato trasferito alla Ragioneria Generale dello Stato che lo scorso 5 marzo dato in via libera inserendo i fondi nel bilancio statale. Da lì il viaggio di ritorno al ministero dell’economia per poi arrivare all’atteso esame della magistratura contabile.
Il via libera
E così l’altro giorno, rispettando in pieno la tabella di marcia, la Corte dei Conti ha dato il via libera definitivo sbloccando ufficialmente le risorse. Una boccata d’ossigeno per l’economia pugliese che arriverà anche in tempi brevissimi considerando che non sarà necessario l’ulteriore passaggio della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I finanziamenti, in pratica, sono pronti all’uso. Non a caso dopo poche ore dalla presidenza regionale è arrivato il primo segnale operativo. Il capo di gabinetto del presidente Emiliano, professor Peppino Catalano, ha inviato un messaggio ad alta priorità nella chat interna. «Da oggi tutti al lavoro per attuare i progetti».
Un invito chiaro
Rivolto ad assessorati e dipartimenti a correre per trasformare quei 6,5 miliardi in cantieri, infrastrutture e sviluppo per i territori pugliesi. Già lunedì prossimo il capo dipartimento bilancio, dottor Lino Albanese, procederà con gli adempimenti contabili per usare subito gli aiuti dei fondi e coesione. Una straordinaria occasione di crescita e sviluppo per tutte le province pugliesi. A partire da quelle più in difficoltà come Taranto. Ieri lo ha ricordato il consigliere regionale Pd Enzo Di Gregorio che ha elencato le opere sostenute con il patto coesione.
La strada Massafra e Taranto, arteria ad alta densità di traffico ed incidenti, il progetto dello Spazio-porto nello scalo aereo di Taranto/Grottaglie. Sarà la prima struttura in Italia a poter effettuare i voli suborbitali che si annunciano come il futuro dei collegamenti aerei. La città di Taranto riceverà due finanziamenti da 12 milioni di euro ciascuno per realizzare altrettanti interventi rimasti fuori dal masterplan dei Giochi del Mediterraneo: la Palestra polifunzionale 4.0, nel quartiere Paolo VI e il parcheggio multipiano del Centro Nautico nell’area della Stazione Torpediniere.