«Il centrodestra pugliese, con me al governo, è stato completamente destrutturato» e per questo «mi devo scusare. Ho commesso un errore». È una dura affermazione quella del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto al programma di La 7 Tagadà. «Qui – aggiunge – stanno rischiando di perdere 80 a 20, 70 a 30. Percentuali inimmaginabili che daranno l’impressione della Bulgaria. Il centrodestra pugliese non esiste praticamente più».
Ciò «ha determinato nel nuovo candidato (Antonio Decaro ndr) una particolare sicurezza in se stesso, ed anche un desiderio di dare l’impressione di ricominciare da zero» ha sottolineato il governatore pugliese, evidenziando però come «in realtà qui sono 20 anni che governiamo positivamente e si è creata un’opinione comune che noi siamo più bravi del centrodestra. Questo elemento non vuol dire che la Puglia è diventata perfetta, ma certamente in una condizione del genere, purtroppo – ha concluso – la personalizzazione della politica diventa quasi una necessità».
Parlando del suo ex delfino, Emiliano ha specificato che a un certo punto, «difronte al rischio che il candidato pugliese sul quale io ho investito sin da quando l’ho nominato assessore al traffico al Comune di Bari, potesse non candidarsi perché temeva la mia presenza in Consiglio regionale». «Lo capisco anche – incalza – perché non è mai accaduto che un presidente di Regione sia disponibile a scalare da “priore a frate semplice”, ho fatto un passo indietro. Io in questo caso ero disponibile, avevo fatto un accordo con lui per fare una cosa del genere (candidatura al Consiglio regionale). Per molti mesi è stato d’accordo, poi evidentemente su questo punto lui ha ritenuto che questa cosa potesse non farlo lavorare liberamente e quindi alla fine ho fatto un passo indietro». Il riferimento del presidente Emiliano è alla sua mancata candidatura al Consiglio regionale, per il veto posto dal candidato governatore del centrosinistra Antonio Decaro.
Per Emiliano «è una cosa logica» che Zaia possa candidarsi. «Perché quando per tanti anni uno costruisce un modello, e nel caso mio – ha aggiunto – abbiamo costruito il centrosinistra che prima non esisteva in Puglia e adesso è una forza egemone, può essere utile. Io avevo pensato di poter essere utile a Decaro».
Il pericolo, afferma ancora il governatore, «poteva essere che io prendessi molti voti. Io mi sarei candidato solo in una provincia, non dappertutto. Volevo fare onestamente il mio lavoro mettendo a disposizione di tutta la Puglia la mia esperienza nel Consiglio regionale, che è l’Assemblea, senza nessun potere. Non volevo fare l’assessore». «Volevo semplicemente proseguire la mia attività utilizzando le mie conoscenze e la mia esperienza. Però il candidato presidente mi ha messo difronte ad un aut aut: “se ti candidi tu al consiglio regionale io non mi candido alla presidenza della Regione”. Onestamente – ha aggiunto – non volevo portarmi addosso la responsabilità di non aver fatto candidare quello sul quale per 20 anni avevo investito per farlo diventare presidente della Regione. E per questo mi sono fatto a lato».
Gli investimenti in politica «non si fanno per avere un ritorno, ma si fanno perché sono giusti. Io non ho sbagliato nel pensare che fosse il migliore per fare il sindaco di Bari dopo di me, che fosse il migliore per fare il presidente dopo di me, evidentemente. Il fatto che sia stato grato o ingrato, che si senta sicuro o insicuro – ha concluso Emiliano – sono cose irrilevanti».
